Ennesima battuta d'arresto per il disegno di legge anticorruzione approntato dal ministro Paola Severino. Infatti, nonostante gli impegni presi in sede europea dal Governo (presentare in tempo breve un provvedimento che recepisse le direttive comunitarie), in una intera mattinata le Commissioni Affari Costituzionali e Giustizia sono riuscite a votare su un solo emendamento. Il nodo è costituito dall'atteggiamento dei rappresentanti del Popolo della Libertà che, dopo aver presentato decine di emendamenti, hanno rallentato i lavori con interventi a raffica. E' chiaro che la volontà è quella di bloccare il provvedimento, costringendo magari il Governo all'ennesima mediazione al ribasso sui contenuti di un testo che continua a far discutere.
Ma la partita resta comunque aperta, perché se da un lato la Severino continua a professare "disponibilità al confronto e alla mediazione", dall'altra non intende cedere su alcuni punti "qualificanti" del provvedimento. I nodi restano insomma ancora tutti da sciogliere, in particolare per quel che riguarda la durata dei processi, la "pesantezza della pena" e, conseguentemente, la modifica dei tempi della prescrizione. E' chiaro infatti che aumentare le pene per i reati di corruzione equivarrebbe a modificare i tempi della prescrizione, con effetti immediati su alcuni processi in corso che, oseremmo dire per ragioni ben conosciute, rappresentano da decenni un terreno di scontro fra il centrodestra e la magistratura. Simile anche il discorso relativo al falso in bilancio (sul quale già in Commissione si era giunti ad un compromesso sostanziale, che prevedeva pene fino a 3 anni) e al reato di concussione, un braccio di ferro su cui pesa ovviamente l'ombra del processo Ruby, in corso in queste settimane. Inevitabili le polemiche, con i parlamentari del centrosinistra che parlano senza mezzi termini di "ostruzionismo stupido e sciocco" (Di Pietro), facendo notare l'ennesima figuraccia del nostro Paese nel consesso internazionale, "con norme di buonsenso" recepite ed attuate nella quasi totalità dei Paesi europei.