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Il Pdl insiste: “È giusto parlare di colpo di Stato”

Immediata la replica dei capigruppo Brunetta e Schifani a Napolitano: “C’è operazione persecutoria di parte della magistratura nei confronti di Silvio Berlusconi”.
A cura di Redazione
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Poche ore fa la durissima risposta di Napolitano alla decisione dei parlamentari del Popolo della Libertà di minacciare le dimissioni nel caso in cui la Giunta per le Elezioni dichiarasse decaduto Silvio Berlusconi dalla carica di senatore, ora immediata arriva la controreplica dello stato maggiore pidiellino. Con una nota congiunta dai toni per nulla concilianti, infatti, Renato Brunetta e Renato Schifani, rispettivamente capogruppo alla Camera dei deputati ed al Senato della Repubblica, ribadiscono la chiave di lettura condivisa dalla quasi totalità dei parlamentari pidiellini: è legittimo parlare di colpo di Stato ed è innegabile che un settore della magistratura stia perseguitando Silvio Berlusconi.

"L'opinione unanime espressa ieri sera dai parlamentari del Popolo della Libertà-Forza Italia", si legge nella nota, "è quella dell'esistenza di un'operazione persecutoria da parte di una corrente della magistratura, al fine di escludere definitivamente dalla competizione politica il leader del centrodestra, a cui si aggiunge il voto della giunta per le elezioni del Senato con l'applicazione retroattiva della legge Severino". Inoltre, continuano Brunetta e Schifani: "Questo voto calpesta un principio fondamentale dello stato di diritto, quello della ‘irretroattività delle leggi', confermato dall'art. 25 della nostra Costituzione e dall'art. 7 della convenzione europea dei diritti dell'uomo. La definizione quindi di ‘colpo di Stato' e di ‘operazione eversiva' non è ‘inquietante ma è invece assolutamente realistica e pienamente condivisibile".

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