Il papà del piccolo Loris Stival: “Non riconosco più mia moglie Veronica”
“Davide Stival vive un distacco tra quello che dicono i giudici e quella che è la sua esperienza di vita con la moglie, Veronica Panarello. Nei termini in cui viene descritta non riesce a riconoscerla”: a parlare così, a nome del papà del piccolo Andrea Loris Stival – il bambino di 8 anni ucciso il 29 novembre scorso a Santa Croce Camerina – è il suo avvocato Daniele Scrofani. Il legale del papà di Loris ha descritto la reazione del suo assistito in seguito alla pubblicazione, due giorni fa, delle motivazioni del tribunale del Riesame che lo scorso 3 gennaio ha rigettato la scarcerazione della madre del bambino. I giudici descrivono la 26enne come una donna con una “capacità elaborativa di una pronta strategia manipolatoria”, parlano di “elevatissima capacità criminale” e di una “insospettabile tenuta psicologica”. Secondo i giudici la mamma del piccolo Loris ha tenuto una “sconcertante glacialità nell’ordire la simulazione di un rapimento a scopo sessuale”, una “impressionante determinazione nel liberarsi del cadavere del figlio” e occultare le prove del crimine.
Nell'ordinanza del Riesame anche le testimonianze di vicini e conoscenti – Per questo Veronica Panarello resta in carcere con l’accusa di omicidio aggravato e occultamento di cadavere. Anche l’avvocato della donna, Francesco Villardita, ha fatto sapere qual è stata la reazione della mamma del piccolo Loris dopo la pubblicazione delle motivazioni del Riesame. L’avvocato ha descritto una donna distrutta, arrivata a pesare appena 38 chili, ma che continua a combattere e a dire di essere innocente. Secondo quanto è emerso in queste ore, nell’ordinanza del Riesame c’è, tra le altre, anche la testimonianza della mamma di un amichetto del piccolo Loris. La scorsa estate suo figlio andò a giocare a casa Stival, ma dopo pochi minuti scappò via perché – a quanto pare – spaventato da Veronica Panarello che urlava sempre contro il piccolo Loris.