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Opinioni

Il nuovo Regolamento del M5S regala a Beppe Grillo anche il “potere di grazia”

Gli iscritti certificati al Movimento 5 Stelle hanno un mese di tempo per decidere sul nuovo Regolamento del M5S. Una proposta che rafforza il ruolo di Grillo e ne formalizza il compito di capo politico e garante, con provvedimenti più stringenti per espulsioni e sanzioni. E se con Rousseau il MoVimento si era aperto al contributo degli iscritti, con questo regolamento sembra andare nella direzione opposta: una struttura gerarchica e poco plurale.
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Per tutto il prossimo mese gli iscritti certificati al MoVimento 5 Stelle si troveranno a dover votare su quello che si annuncia come il vero “turning point” della storia della creatura politica di Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio. Dopo un rinvio di due mesi, cominceranno infatti domani le votazioni sull’aggiornamento di Statuto e Regolamento. L’idea originaria era di approvare le nuove norme proprio per la due giorni di Palermo, Italia 5 Stelle, ma, come capiremo meglio, mancava un passaggio fondamentale: la conferma del ruolo di Beppe Grillo come capo politico e garante del MoVimento. La proposta su cui saranno chiamati a esprimersi gli iscritti, chiarisce infatti in maniera inequivocabile il senso del “ritorno” di Grillo e il peso che intende avere nei prossimi mesi, quelli che saranno decisivi per la fase 2, la rincorsa alla poltrona di Palazzo Chigi.

Gli iscritti saranno chiamati a votare su 3 punti: modifica del Non Statuto, modifica del regolamento, possibilità di inserire le espulsioni nel regolamento. Il primo quesito è più formale che altro: si tratta di integrare regolamento e Non Statuto e si inseriscono in quest’ultimo due passaggi relativi alla nuove “cause di cancellazione” dal Movimento.

Molto più delicata è la questione dell’aggiornamento del Regolamento, che viene sostanzialmente stravolto per quanto concerne la parte relativa alle sanzioni e agli organi di rappresentanza. Entrambe le proposte, quella con e quella senza espulsioni, prevedono la nascita dell’organismo dei probiviri e la ridefinizione dei compiti del comitato d’appello, organismi che vanno ad aggiungersi a capo politico e assemblea degli iscritti.

Il collegio dei probiviri è composto di tre membri (scelti tra i parlamentari), nominati dall’assemblea mediante votazione in rete su proposta del capo politico del MoVimento 5 Stelle. La durata della carica è di tre anni.

Il comitato d’appello è composto da tre membri, due nominati dagli iscritti su una rosa di 5 nomi proposta “dal consiglio direttivo dell'associazione MoVimento 5 Stelle”, uno scelto direttamente dall’associazione. Sono scelti fra tutti gli iscritti e restano in carica per 5 anni, con la possibilità che il membro meno votato venga sostituito dopo una nuova consultazione fra gli iscritti.

Quale democrazia interna con le nuove regole?

La questione centrale è quella della disciplina delle espulsioni e dei meccanismi di democrazia interna. La prima considerazione da fare è relativa alla parte (vincolante) che disciplina “gli oneri” degli iscritti al M5S e dunque anche le cause di contestazione disciplinare. Il nuovo regolamento prevede due punti ulteriori rispetto al precedente, stabilendo che gli iscritti debbano “astenersi da comportamenti suscettibili di pregiudicare l’immagine o l’azione politica del MoVimento 5 Stelle o di avvantaggiare altri partiti; attenersi a lealtà e correttezza nei confronti degli altri iscritti e portavoce”.

Al punto 4 si tocca la questione delle sanzioni disciplinari, che possono essere di 3 tipi nella prima versione: richiamo, sospensione ed espulsione (quest’ultima non c’è nella seconda proposta all’attenzione degli iscritti). Si è passibili di sanzioni per il venir meno dei requisiti di iscrizione e per la violazione dei doveri dell’articolo 1, appunto. Se si è candidati si può essere espulsi anche per la “promozione, organizzazione o partecipazione a cordate o gruppi riservati di iscritti” o per il “compimento di atti diretti ad alterare il regolare svolgimento delle procedure per la selezione dei candidati”. Niente correnti, gruppi riservati o “fabbriche di like”, insomma.

Se si è eletti, invece, si può essere sanzionati per la “violazione degli obblighi assunti all'atto di accettazione della candidatura” (il rispetto del programma, insomma), la “mancata cooperazione e coordinamento con gli altri iscritti, esponenti e portavoce, anche in diverse assemblee elettive, per la realizzazione delle iniziative e dei programmi del MoVimento 5 Stelle, nonché per il perseguimento dell’azione politica del MoVimento 5 Stelle” (la questione dei dissidenti, in pratica). Le regole si applicano anche ai casi in corso, a quanto pare (Pizzarotti avvisato…).

Il "potere di grazia" concesso a Beppe Grillo

Si arriva all’espulsione solo in casi di “gravi violazioni”, oppure quando si è “sottoposti a procedimento disciplinare” e si “rilasciano dichiarazioni pubbliche relative al procedimento medesimo”. Insomma, se sei sotto indagine e parli con la stampa del procedimento, vieni espulso.

Nel caso in cui si “registri una violazione”, a muoversi sarà il “gestore del sito”, quindi la Casaleggio Associati, in pratica che, “su segnalazione comunque ricevuta, darà contestazione all’interessato con comunicazione a mezzo email, assegnandogli un termine di dieci giorni per la presentazione di eventuali controdeduzioni, dandone comunicazione al collegio dei probiviri, al quale vengono successivamente trasmesse anche le controdeduzioni eventualmente presentate”. Le segnalazioni possono arrivare da altri iscritti o da uno degli organi del partito.

La palla passa poi al collegio dei probiviri, che deciderà se e quale sanzione irrogare “nel rispetto del contraddittorio”. Uno degli aspetti singolari è rappresentato dal fatto che “il capo politico del MoVimento 5 Stelle, laddove sia in disaccordo con una sanzione irrogata dal collegio dei probiviri o dal comitato d’appello, ha facoltà di annullarla e, ove la sanzione risulti inflitta dal comitato d’appello, può irrogarne una più lieve”, oppure di appellarsi all’assemblea degli iscritti. Insomma, Grillo può “graziare” chi vuole o, in ogni caso, mettere ai voti qualunque dei probiviri.

Le candidature e le discussioni pubbliche (tra i commenti del blog)

Il M5S conferma i suoi meccanismi di voto online, in particolare per quel che concerne la scelta delle candidature. Si legge nel nuovo regolamento:

L'assemblea mediante votazione in rete è indetta dal capo politico del MoVimento 5 Stelle: a) nell'imminenza delle elezioni nazionali, europee, regionali e locali per la scelta dei candidati e dell'eventuale programma elettorale; b) per le pronunzie sulle sanzioni disciplinari, ove il capo politico del MoVimento 5 Stelle intenda discostarsi da una decisione del collegio dei probiviri o del comitato d’appello; c) in ogni altro caso in cui il capo politico del MoVimento 5 Stelle lo ritenga opportuno o ne venga fatta richiesta da almeno un quinto degli iscritti. In ogni caso, l’assemblea è indetta per la nomina del comitato d'appello e del collegio dei probiviri.

Sono cioè sempre gli iscritti a scegliere i loro rappresentanti, anche se viene un po’ depotenziato il luogo della discussione. Infatti, per discutere degli argomenti del voto gli iscritti potranno utilizzare “lo spazio dei commenti all'interno dell'avviso di indizione della votazione per la discussione sulla questione posta”.

Insomma, se per quel che concerne la proposta politica e programmatica il M5S ha fatto un passo decisivo sul piano della democrazia diretta, con il portale Rousseau, questo regolamento sembra andare nella direzione opposta. Verso una struttura gerarchica e poco collegiale. È vero, anche altri partiti hanno regole ferree per le espulsioni e "organismi di garanzia" farlocchi, ma non è chiarissimo il perché si debba prendere "il peggio" dalla vecchia partitocrazia. E, oltre alla volontà di evitare polemiche e blindare posizioni di forza, la ratio di questa proposta è poco comprensibile. Vedremo cosa decideranno gli iscritti.

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A Fanpage.it fin dagli inizi, sono condirettore e caporedattore dell'area politica. Attualmente nella redazione napoletana del giornale. Racconto storie, discuto di cose noiose e scrivo di politica e comunicazione. Senza pregiudizi.
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