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Il nuovo Pdl di Alfano tra congressi e primarie

In questi giorni al via i congressi provinciali del Popolo della libertà, che precedono il congresso nazionale del prossimo anno che stabilirà la nuova leadership. Il segretario del partito non vuole più nomine dall’alto ed è pronto anche alle primarie per scegliere il candidato del centrodestra alle prossime elezioni del 2013.
A cura di Antonio Palma
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In questi giorni al via i congressi provinciali del Popolo della libertà, che precedono il congresso nazionale del prossimo anno che stabilirà la nuova leadership. Il segretario del partito non vuole più nomine dall'alto ed è pronto anche alle primarie per scegliere il candidato del centrodestra alle prossime elezioni del 2013.

Il nuovo corso del Pdl, dopo le dimissioni da Premier da parte di Berlusconi, è iniziato, in questi giorni si aprono i primi congressi provinciali poi sarà la volta di quelli regionali, per arrivare a metà giugno a quello nazionale dove sarà decisa la nuova leadership del Popolo della libertà. Il segretario Alfano sembra molto fiducioso nelle prospettive che si aprono al partito e conta molto sul nuovo rapporto di fiducia con la base elettorale dopo la caduta del Governo Berlusconi.

In un'intervista al Giornale Angelino Alfano conferma che l'obiettivo finale è arrivare pronti all'appuntamento elettorale del 2013, con una dirigenza condivisa e apprezzata dagli iscritti "senza più nomine dall’alto". Alfano si sente orgoglioso di aver portato al via un nuovo meccanismo di rappresentanza all'interno del Pdl, suo obiettivo fin dalla sua nomina plebiscitaria alla guida del partito dopo la precedente fase caratterizzata dal partito personale del Cavaliere. Certo i cambiamenti non sono mai indolore e i malumori e i distinguo all'interno del partito sono tanti, da quelli che vorrebbero il voto immediato a quelli che vogliono ricucire i rapporti con gli ex alleati, soprattutto la Lega ma anche con i centristi di Casini.  Alfano rassicura tutti ma su un punto è chiaro, come aveva fatto ieri ribadisce l'appoggio al Governo Monti, ricordando che "ciò che accadrebbe in assenza di questo Governo sarebbe peggio" e dunque "è meglio sostenere questo Governo che andare alle elezioni subito". Del resto, è il ragionamento di Alfano, il partito nel frattempo avrebbe tutto il tempo per rinforzarsi e riprendersi dalla crisi degli ultimi mesi di governo.

Sulla strada del nuovo percorso il segretario del Pdl vede bene anche le primarie, che potrebbero addirittura decidere il nuovo candidato del centrodestra alle prossime elezioni politiche. Da questo punto di vista bisognerà capire chi saranno i prossimi alleati e soprattutto come la pensano in merito. La Lega, che ormai proclama il suo addio al Pdl, è ancora fedele alleata in molte amministrazioni locali, e come conferma Alfano "questa momentanea divisione non è né irrecuperabile né irreversibile". Ma anche all'interno dello stesso partito le resistenze non si affievoliscono, tra propositi di doppia leadership geografica e resistenze al nuovo metodo elettorale interno, chissà dove si collocherà in questa nuova organizzazione il vecchio padre del partito, Silvio Berlusconi.

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