Il neo segretario Pd Nicola Zingaretti è indagato per finanziamento illecito ai partiti
Il neo segretario del Pd Nicola Zingaretti sarebbe indagato per finanziamento illecito ai partiti. A rivelarlo è ‘l'Espresso' online, secondo cui a tirare in ballo il governatore del Lazio sarebbero le dichiarazioni di due avvocati siciliani, Piero Amara e Giuseppe Calafiore, che, scrive il settimanale, "da mesi stanno facendo tremare magistrati, politici e giudici del Consiglio diStato".
"Arrestati nel febbraio del 2018 per corruzione in atti giudiziari, un mese fa hanno patteggiato 3 e 2,9 anni a testa – ha spiegato l'Espresso – Ma le loro dichiarazioni continuano a fare da carburante alle indagini delle procure di Roma e di Messina".
L'Espresso ha letto gli interrogatori inediti dei due legali, in cui viene descritto ai pm il loro modus operandi, facendo nomi e circostanze di altri big della magistratura e della politica. Sott'inchiesta ci sarebbe anche Silvio Berlusconi, per corruzione in atti giudiziari su una sentenza dei giudici del Consiglio di Stato che, secondo l'accusa, gli consentì di non cedere parte del pacchetto azionario di Mediolanum, come aveva invece stabilito la Banca d'Italia.
Per quanto riguarda Zingaretti l'inchiesta è portata avanti dal procuratore aggiunto Paolo Ielo e dal pm Stefano Fava e parte proprio dalle dichiarazioni di Calafiore. Il governatore è stato citato dal socio di Amara in un interrogatorio dello scorso luglio, su alcune domande dei pm su Fabrizio Centofanti, ex capo delle relazioni istituzionali di Francesco Bellavista Caltagirone che, diventato imprenditore, era in affari con Amara e in buoni rapporti con Zingaretti. Era sicuro di non essere arrestato grazie a erogazioni fatte per favorire l'attività politica di Zingaretti. Come risulta dai verbali, i pm chiedono a Calafiore se si tratti di erogazioni lecite e l'avvocato avrebbe risposto così: "Assolutamente no, per quanto egli mi diceva. Non so con chi trattava tali erogazioni. Lui mi parlava solo di erogazioni verso Zingaretti. Mi disse che non aveva problemi sulla Regione Lazio perché Zingaretti era a sua disposizione. Me lo ha detto più volte, prima della perquisizione. Finora prove di presunte erogazioni non sono state trovate".