Il negazionismo diventa un reato, accordo al Senato
Il negazionismo potrà essere punito come apologia di reato. E' stato infatti depositato in commissione Giustizia al Senato l'emendamento che introduce nel codice penale l'accusa contro chi nega i crimini contro l’umanità, come quelli avvenuti con la shoah. "Fuori dei casi di cui all'articolo 302, se l'istigazione o l'apologia di cui ai commi precedenti riguarda delitti di terrorismo, crimini di genocidio – si legge nel testo che modifica l'articolo 414 del codice penale – crimini contro l'umanità o crimini di guerra, la pena è aumentata della metà. La stessa pena si applica a chi nega l'esistenza di crimini di genocidio o contro l'umanità". Primo firmatario dell'emendamento è Casson (Pd), sottoscritto anche da Caliendo e D'Ascola (Pdl),Gianrusso e Cappelletti(M5S), Barani (Gal),Cirinnà e Lumia (Pd),De Cristofaro (Sel) e Albertini (Sc). Il termine per gli emendamenti è stato fissato alle 19 di stasera.
C'è da dire che il provvedimento è stato in qualche modo generato da uno sgradevole episodio, legato ad uno dei fatti di cronaca più noti degli ultimi giorni: la morte e l’intervista-testamento di Erich Priebke, l'ex capitano delle SS, condannato all'ergastolo per la strage delle Fosse Ardeatine, ha continuato imperterrito a sostenere che l'Olocausto fosse un'invenzione. “Nei campi di concentramento non c’erano camere a gas ma solo immense cucine. Già durante la guerra gli alleati hanno cominciato a fabbricare false prove sui crimini nazisti”. Questo è solo uno stralcio delle dichiarazioni che il gerarca nazista ha rilascaito al suo avvocato Paolo Giachini.