Il Natale più povero degli ultimi 10 anni: crollano pesantemente i consumi
"Mo vené Natale", cantava il mitico Renato Carosone, sottolineando le sue festività senza "denari". Una canzonetta che ben descrive la situazione italiana attuale. L'ombra della crisi accinge anche – ovviamente – le spese natalizie e i numeri sono piuttosto forti: 400 milioni di euro spesi in meno anche delle previsioni più nere, secondo i dati analizzati dall’Osservatorio nazionale Federconsumatori che ha elaborato le cifre pervenute dai centri di elaborazione dislocati nel Nord, Centro e Sud Italia, quantificando i mancati introiti: Nel comunicato si legge:
La spesa totale si è attestata a 4 miliardi di Euro, rispetto ai 4,4 che eranostati stimati. Pertanto, la spesa media a famiglia è stata di 166 Euro.
Crollo della spesa natalizia in tutti i settori
Pressoché tutti i settori delle relative consumi natalizi articolati sono preceduti dal segno meno, che spesso si lega anche ad un' infelice doppia cifra. Come per mobili, arredamento ed elettrodomestici -24% e abbigliamento e calzature -18%; male anche gli articoli del reparto profumeria -7%; i sempre amati giocattoli -3%; così come l' elettronica di consumo che fa segnare solo un +1% (nessuno aiuto dalla vendita di smartphone); meno viaggi a Natale col turismo a -8%; stabile invece l'editoria (libri e cd), forte anche delle numerose promozioni.
Il quadro della situazione ce lo offrono Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti, Presidenti di Federconsumatori e Adusbef, che invocano pure i necessari provvedimenti:
E' chiaro, quindi, che da tutto ciò deriva l'urgente necessità di affiancare alle misure di riequilibrio dei conti (che solo per la manovra Monti costeranno alle famiglie 1129 euro), interventi determinati per avviare una nuova fase di sviluppo, attraverso il rilancio degli investimenti nei settori produttivi.
I saldi saranno un "flop"
E le previsioni sono altrettanto oscure anche per i saldi invernali che partiranno il prossimo 5 gennaio. Secondo il Codacons gli acquisti caleranno del 30/40%. Non usa mezzi termini il Presidente Carlo Rienzi: «Saranno un flop le famiglie non hanno più possibilità di spendere per beni non essenziali, nemmeno in regime di sconti stagionali».