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Il ministro delle finanze svizzero gela Berlusconi: “Nessun accordo fiscale per coprire la restituzione dell’Imu”

Il ministro elvetico Eveline Widmer-Schlumpf precisa che una trattativa con l’Italia era stata avviata da tempo, ma che non si concluderà sicuramente prima del 2015.
A cura di Davide Falcioni
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A sentire Silvio Berlusconi, la restituzione dell'Imu sulla prima casa promessa in campagna elettorale sarebbe passata attraverso un accordo fiscale con la Svizzera, dalla quale sarebbero rientrati i capitali necessari a coprire i circa 4 miliardi di euro della tassa sugli immobili. Messa così in molti hanno dato credito alle parole del Cavaliere, tant'è vero che non pochi si sono presentati alle poste con la lettera arrivata pochi giorni fa e la pretesa di riscuotere quanto avevano pagato recentemente.

Eppure poche ore fa proprio dalla Svizzera è arrivata la notizia che il tanto sventolato accordo Roma-Berna non esiste. Una bugia, insomma. A chiarire definitivamente la questione è stata la stessa ministra elvetica delle finanze, Eveline Widmer-Schlumpf, che ha risposto ad una lettera della deputata socialista Ada Marra al Parlamento federale. "Ho scritto alla signora Widmer-Schlpumpf, stupita del fatto che i miei colleghi parlamentari non fossero a conoscenza del fatto che già circolassero delle cifre, sull'accordo", spiega la deputata, riferendosi ai 25/30 miliardi di euro che, nelle intenzioni di Berlusconi, dovrebbero costituire l'ammontare dell'imposta liberatoria, prelevata dalle banche dai conti dei clienti italiani e, quindi, versati all'Agenzia delle entrate. "Facendo parte della Commissione Economia del legislativo svizzero, ero curiosa di capire chi stesse bluffando, se il nostro Governo o il signor Berlusconi", dice Ada Marra. Bene, la risposta non è tardata ad arrivare dal ministro delle finanze: "A causa del periodo elettorale in Italia, considerata l'incertezza sull'esito del voto, al momento è difficile prevedere quando si concluderà il negoziato, iniziato con il Governo Monti. Comunque, pur ammettendo che l'accordo venga firmato entro la fine di quest'anno, è difficile pensare che possa entrare in vigore, prima del gennaio 2015".

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