“Il killer di Budrio era insieme a me sul treno”. Continua la caccia a Igor Vaclavic
"Il killer di Budrio era sul treno insieme a me". Potrebbe esserci la svolta determinante nelle ricerche di Norbert Feher (alias Igor Vaclavic), rappresentata dalla testimonianza di una giovane di Chioggia. La ventenne afferma di aver riconosciuto il principale sospettato dell'omicidio del barista Davide Fabbri e di Valerio Verri, una guardia ecologica volontaria a Portomaggiore, su un treno diretto a Treviso lo scorso 10 aprile. Vaclavic avrebbe preso il convoglio alla stazione di Ceregnano e ad un certo punto si sarebbe accorto che la donna lo fissava: per questo avrebbe cambiato vagone. La passeggera l’avrebbe poi perso di vista senza riuscire a vedere dopo l'uomo fosse diretto.
Va comunque detto che negli ultimi giorni, tra ansie e preoccupazioni, sono arrivate numerose presunte segnalazioni del criminale da diverse zone dell’Emilia Romagna. Un uomo qualche giorno fa ha chiamato il 112, insospettito dalla condotta di uno sconosciuto che camminava lungo il canale in località Ca' Bianca, facendosi luce con la torcia. E ancora, un agricoltore avrebbe chiamato i carabinieri affermando di averlo visto vicino alla tenuta Principe tra Molinella e Sant’Antonio (Bologna). All'arrivo delle forze dell’ordine però non ci sarebbe stata alcuna traccia del ricercato.
La caccia al presunto killer di Budrio è arrivata all'ottavo giorno consecutivo. Si concentra nella bassa tra Bologna e Ferrara ma non si può escludere che il pluriomicida sia riuscito a raggiungere la pianura padana. Non a caso l'allerta è massima anche nelle province confinanti. “È pericoloso – dice il capo della polizia Franco Gabrielli – ma lo prenderemo". Vaclavic potrebbe anche essere ferito. Sul tir, rubato, che ha abbandonato per strada sono stati trovati degli stracci insanguinati e un’impronta rossa ben visibile.