Il governo Monti tra Ici, patrimoniale e sottosegretari
L'Italia tutta attende con impazienza le prossime mosse di Mario Monti. Il neo Presidente del Consiglio è attualmente impegnato in un tour europeo che, tra oggi e giovedì, lo porterà a confrontarsi col Presidente della Commissione europea Manuel Barroso, il Presidente del Consiglio Ue Herman Van Rompuy, il vice presidente della Commissione Antonio Tajani, gli europarlamentari italiani e, infine, il premier francese Nicolas Sarkozy e la cancelliera tedesca Angela Merkel. Le istituzioni europee, così come i leader dei principali Paesi dell'Eurozona, non hanno nascosto di nutrire grande fiducia nel professore. L'operato dell'Italia, però, verrà monitorato con cura. Dal nostro Paese ci si attendono riforme in tempi brevi.
Ici, patrimoniale e pensioni
Il ritorno dell'Ici sulla prima casa sembra essere una certezza. Il prelievo vale qualcosa come 3,5 miliardi di euro, soldi che resterebbero sul territorio a disposizione dei comuni. Il nuovo introito permetterebbe allo Stato di alleggerire l'ammontare di risorse finanziarie da destinare ai municipi, a partire dalla compartecipazione all'Irpef e alla cedolare secca (prelievo sostitutivo dell'Irpef sulle locazioni). Il ritorno dell'imposta comunale sugli immobili, però, fa discutere e non poco. Susanna Camusso, leader della Cgil, ha chiesto al governo di non mettere mano né all'Ici né alle pensioni, ma di partire subito con la patrimoniale. E in effetti una patrimoniale sembra essere nei piani del governo Monti, ma le modalità di attuazione sono tutte da decifrare. Anche qui, però, c'è chi si oppone come il Presidente del Consiglio uscente Silvio Berlusconi, il quale ha più volte ribadito il suo no a una tassa sui grandi patrimoni. Resta poi da affrontare la spinosissima questione delle pensioni, col nuovo Ministro del Welfare Elsa Fornero intenzionata ad intervenire sulle anzianità.
Viceministri e sottosegretari
Veti incrociati, incertezze e paletti. La nomina dei viceministri e dei sottosegretari appare più complicata del previsto e potrebbe slittare addirittura la settimana prossima Il Pdl, per mezzo di suoi autorevoli esponenti, aveva fatto sapere di preferire sottosegretari dal profilo tecnico, circostanza che non dispiacerebbe neanche al Pd. A tal proposito Bersani non disdegnerebbe tecnici che abbiano maturato esperienze in Parlamento. Mario Monti, anche per preservare l'autonomia dell'esecutivo, ha fatto capire chiaramente che sarà lui a scegliere viceministri e sottosegretari; il parere delle forze politiche resta però fondamentale. Sarà poi interessante capire come verranno divise le poltrone disponibili tra i partiti. Qualcuno ritiene che Pdl e Pd potranno contare su 15 nomi a testa, 7 invece spetteranno al Terzo Polo. Secondo quanto riportato da alcune agenzie, ogni partito proporrà una rosa di 3 nomi per ogni ministero, successivamente i segretari di partito sceglieranno in quella rosa, poi la parola definitiva spetterà a Palazzo Chigi.