Il Dl Sicurezza è legge: la Camera approva il provvedimento voluto da Salvini con 396 sì
La Camera ha approvato in via definitiva il decreto sicurezza. Così, dopo la fiducia incassata ieri, il provvedimento voluto da Matteo Salvini è stato approvato con 396 sì e 99 no ed diventato a tutti gli effetti legge. Hanno votato a favore, oltre a M5s e Lega, anche FdI e Forza Italia. Al momento della proclamazione del voto, dai banchi della Lega è arrivato un urlo di approvazione e un lungo applauso. Subito dopo il ministro Salvini ha stretto la mano al ministro pentastellato Riccardo Fraccaro: "Sono contento, è una giornata memorabile. Sono felice e soddisfatto" ha detto il leader della Lega uscendo da Montecitorio.
Il provvedimento non è stato modificato rispetto a quanto votato poche settimane fa in Senato. Durante la dichiarazione di voto, i deputati del Pd hanno protestato indossando delle maschere bianche sul volto: "Con questo provvedimento state creando degli invisibili senza volto", ha detto il capogruppo dem Graziano Delrio, contestando la normativa. Il presidente di turno, Fabio Rampelli, ha subito ripreso i deputati Pd, chiedendo ai commessi di ritirare le maschere: "La Camera dei deputati non è avanspettacolo", ha dichiarato.
Quattordici deputati del Movimento 5 Stelle non hanno partecipato al voto, altri 22 risultavano in missione. “Non ho partecipato, anziché votare contro, come segno di rispetto per il lavoro di chi si è speso per migliorare questo decreto. Con scarsi risultati”, ha spiegato Doriana Sarli all’Adnkronos. “Per come sono andate le cose alla Camera, non sono stati apportati miglioramenti per rendere il dl meno impattante sul tessuto sociale”, ha aggiunto Gilda Sportiello.
Il Dl sicurezza approvato dal parlamento modifica una serie di norme che regolano la presenza dei migranti nel paese e abroga il permesso di soggiorno per motivi umanitari, pur mantenendo alcuni permessi speciali per vittime di violenza o di grave sfruttamento, condizioni di salute di eccezionale gravità, situazioni contingenti di calamità naturale nel paese di origine. Viene inoltre previsto il permesso di soggiorno per atti di particolare valore civile. Il provvedimento aumenta inoltre il numero dei reati che, in caso di condanna definitiva, comportano il diniego e la revoca della protezione internazionale.