Come gli ebrei nella Germania nazista. Così si sentirebbero i figli di Berlusconi in questo momento. Una iperbole, certo, quella del Cavaliere. Ma anche l'ennesimo insulto al vento, l'ennesimo riferimento assurdo, inutile, senza pudore al genocidio frutto della follia dell'uomo. E ci sarebbe davvero da capire se e in cosa si sostanzia la persecuzione nei confronti di una delle famiglie più potenti d'Italia. Ci sarebbe magari da considerare i milioni di morti, la più profonda ferita nella storia del genere umano. Ma forse non ne vale nemmeno la pena.
Come disse Schulz al Parlamento europeo quando l'allora Presidente del Consiglio gli diede del kapò, il nostro rispetto per le vittime dell'Olocausto ci dovrebbe impedire di scendere in simili bassezze. Di replicare al delirio, perché di questo si tratta, di un uomo giunto alla fine della sua parabola politica e che forse non ha mai compreso a fondo il valore del rispetto, della decenza e del silenzio. E che ha perso l'ennesima occasione per fare bella figura. Sarebbe bastato tacere.