Il decreto sulle liberalizzazioni tra taxi, distributori di benzina e farmacie
Sale l'attesa per il decreto sulle liberalizzazioni. Il testo potrebbe venir fuori già tra qualche giorno, Monti e i suoi starebbero limando i dettagli. Domani è prevista una riunione in Consiglio dei Ministri, l'approvazione del provvedimento, invece, è fissata per la prossima settimana, come annunciato da Antonio Catricalà. Agenzie di stampa e quotidiani hanno già diffuso la bozza o parte della bozza del provvedimento, ma da Palazzo Chigi è arrivata ieri una secca smentita: in una nota la Presidenza del Consiglio ha infatti precisato che "i testi pubblicati (da agenzie e quotidiani Ndr) non corrispondono al documento in lavorazione presso gli uffici. Si tratta dunque di notizie prive di fondamento". Sui punti fondamentali del provvedimento, però, sembrano esserci pochi dubbi. Cerchiamo di fare il punto della situazione:
Benzinai
Grandi novità in quest'ambito, a partire dal superamento del vincolo d'esclusiva tra le compagnie e i distributori di carburante. I benzinai saranno quindi liberi di rifornirsi di carburante dalle compagnie che lo vendono a un prezzo più vantaggioso. Non solo. Sarà concesso loro di vendere nei propri distributori giornali, sigarette e alimentari . Prevista anche la possibilità di riscattare, da soli o in cooperativa, gli impianti dove lavorano.
Taxi
Quello sui taxi rappresenta il punto più "caldo" del decreto, considerando anche le possibili reazioni della categoria interessata: i tassisti, infatti, hanno già annunciato uno sciopero per il prossimo 23 gennaio per protestare contro le decisioni del governo. La bozza del decreto prevede l'aumento del numero delle licenze dei taxi cui, però, verrebbero affiancate delle misure di compensazione per chi una licenza ce l'ha già. Prevista anche la possibilità di licenze part-time. Per quanto riguarda le tariffe, poi, sarà consentita una maggiore flessibilità.
Fusioni tra imprese e articolo18
Nella bozza citata dall'agenzia di stampa Agi, si legge la soglia per applicare l'articolo 18 passa da 15 a 50 "in caso di incorporazione o di fusione di due o più imprese che occupano alle proprie dipendenze alla data del 31 gennaio 2012 un numero di prestatori d'opera pari o inferiore a 15".
Servizi pubblici locali
Si va verso la privatizzazione. I comuni avranno facoltà di cedere le proprie quote di partecipazioni societarie, allorché sussistano "esigenze di promozione dell'ampliamento dei mercati e di ripianamento delle proprie posizione debitorie". Le procedure di vendita dovranno garantire parità di condizioni di gara, ampia trasparenza e conoscibilità, e la comunicazione dell'esito entro il 30 settembre 2012 all'ufficio di competenza.
Negozi, sconti e saldi
La bozza del governo prevede anche la possibilità per ogni impresa che svolga attività di tipo commerciale di "decidere in autonomia il periodo nel quale effettuare sconti, saldi o vendite straordinarie, la durata delle promozioni e l'entità delle riduzioni". In tal modo verrebbero soppressi gli obblighi preventivi di comunicazione all'amministrazione competente.
Farmacie
La bozza dispone che vi sia una farmacia ogni 3mila abitanti. "La popolazione eccedente rispetto a tale parametro, si legge nel testo, "consente l’apertura di una ulteriore farmacia, qualora sia superiore a 500 abitanti; nei comuni fino a 9000 abitanti, l’ulteriore farmacia può essere autorizzata soltanto qualora la popolazione eccedente rispetto al parametro sia superiore a 1500 abitanti".
Bonus luce e gas
Previsto l'aumento del numero dei beneficiari del bonus luce e gas. Dalla data di entrata in vigore del provvedimento, il Ministero dello sviluppo economico, d'intesa col Ministero dell'economia e con quello del lavoro, avrà 90 giorni di tempo per rivedere i criteri di applicazione "delle tariffe agevolate nel settore dell'energia elettrica e del gas naturale".