Il Decreto Lavoro è legge: via libera definitivo dalla Camera
Dopo la conferma del voto di fiducia al Governo, la Camera ha dato il via libera al decreto Lavoro, che è così legge ed attende solo i decreti attuativi. Il provvedimento, fortemente voluto dal ministro Poletti e dallo stesso Presidente del Consiglio, è stato blindato con la fiducia proprio per aggirare l'ostruzionismo dell'opposizione parlamentare (con la contestazione di Lega, Sel e Movimento 5 Stelle) che avrebbe potuto trascinare la discussione oltre la data del 19 maggio, termine ultimo per la conversione in legge del decreto. Dunque il testo frutto delle modifiche del Senato è stato definitivamente approvato ed entrano in vigore le misure che rappresentano la prima gamba del Jobs Act (in attesa di capire quale sarà il percorso che porterà alla legge delega sugli ammortizzatori sociali).
Va detto che la discussione ha avuto un decorso decisamente particolare, con il Movimento 5 Stelle che (dopo il voto di fiducia) ha ritirato tutti gli ordini del giorno presentati, in modo da favorire il voto finale in tempi rapidi e permettere il voto dell'Aula sulla richiesta di arresto per il deputato del Pd Genovese. Sinistra Ecologia e Libertà ha invece continuato nella pratica ostruzionistica, accusando tra l'altro proprio i grillini di subordinare la questione lavoro ad interessi propagandistici.
Le dichiarazioni di voto hanno poi rispecchiato tali orientamenti, con Sinistra Ecologia e Libertà che ha ribadito la sua contrarietà di fondo ed il Movimento 5 Stelle che ha puntato l'attenzione sulle "intenzioni" del Partito Democratico e del Presidente della Camera Boldrini di far slittare la discussione sull'arresto di Genovese. Dal Pd invece la difesa dell'operato di Governo e Commissioni sul decreto: "Dovevamo spingere nella creazione di nuovi posti di lavoro, lo abbiamo fatto". Al termine della discussione il voto dell'Aula, con 279 sì e 143 no.
