video suggerito
video suggerito

Il Cdm approva il ddl-anticorruzione: arrivano il daspo a vita per i condannati oltre i due anni e l’agente sotto copertura

Il consiglio dei ministri ha approvato il ddl anticorruzione. Oltre al Daspo a vita per i corrotti e all’agente sotto copertura, il ddl prevede inoltre l’introduzione di un nuovo articolo del codice penale, il 323 ter, secondo il quale non sarà punibile chi permetterà agli inquirenti di venire a conoscenza di un reato contro la Pa e non è ancora indagato, a patto che non siano già passati sei mesi dalla commissione del reato.
A cura di Charlotte Matteini
311 CONDIVISIONI
Immagine

Il consiglio dei ministri ha approvato il ddl anticorruzione e nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Chigi, il governo Conte ha ufficialmente presentato il ddl per il contrasto alla corruzione. Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede e il vicepremier Luigi Di Maio hanno dunque illustrato i punti qualificanti della proposta. Due in particolare sono i punti principali: l'introduzione del Daspo a vita per i corrotti e dell'agente sotto copertura nella Pubblica amministrazione. "Da oggi chi sbaglia, paga", ha dichiarato il Guardasigilli in conferenza stampa.

"Se una persona è condannata in via definitiva per corruzione non avrà più la possibilità di stipulare contratti con la Pubblica amministrazione. Per condanne fino a due anni, il Daspo può durare da 5 a 7 anni. Quando invece la condanna è superiore a 2 anni il Daspo è a vita, scritto nero su bianco. Il mio messaggio è che da ora in poi non se la cava più nessuno", ha proseguito Bonafede. "Per quanto riguarda l'agente sotto copertura, sarà utilizzabile dall'Autorità giudiziaria anche per i reati di corruzione contro la pubblica amministrazione" , ha spiegato il ministro della Giustizia.

Oltre al Daspo a vita e all'agente sotto copertura, il ddl anti-corruzione prevede inoltre la nascita di un nuovo articolo del codice penale, il 323 ter, secondo il quale non sarà punibile chi permetterà agli inquirenti di venire a conoscenza di un reato contro la Pa e non è ancora indagato, a patto che non siano già passati sei mesi dalla commissione del reato e se “mette a disposizione” o indica dove recuperare i soldi.

Il ddl anticorruzione è uno dei provvedimenti "particolarmente significativi e qualificanti delle iniziative di governo, un provvedimento che si inquadra nell'ambito delle riforme strutturali che servono al Paese", ha spiegato il premier Giuseppe Conte.  Con questo provvedimento, il governo punta a "restituire al nostro Paese competitività. L'Italia ha risorse culturali, economiche e sociali: bisogna cercare di realizzare le condizioni perchè queste potenzialità si sviluppino". 

311 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views