Come abbiamo più volte sottolineato, la memoria difensiva di Silvio Berlusconi in relazione alle intercettazioni sul caso ruby, si fonda essenzialmente su una serie di punti. In particolare i legali del Presidente del Consiglio sostengono che nelle tante cene nella villa di Arcore, cui erano presenti decine e decine di ragazze, non da ultima l'altra minorenne Iris Berardi, non vi sono mai stati "eventi riconducibili alla sfera sessuale".
Si sarebbe trattato di cene allietate dalla musica del cantante amico del premier Mariano Apicella, durante le quali, secondo le parole di Emilio Fede (che poche ore fa ha annunciato di voler querelare il suo caposcorta) le ragazze conversavano di politica e guardavano anche film d'autore. Insomma, niente festini, tantomeno Bunga Bunga, nè certamente alcun utilizzo di droga o eccessi di bevande alcoliche e quanto alle intercettazioni telefoniche di Nicole Minetti e di altre ragazze, si tratta di esagerazioni e ricostruzioni sommarie tipiche di chi argomenta per telefono con gli amici. A confutarre tale tesi sembra però arrivare l'ennesima testimonianza di una delle ragazze presenti alle feste, tale T.N. che agli inquirenti avrebbe rilasciato una significativa dichiarazione, ampiamente ripresa dai quotidiani italiani e relativa "all'ultimo Bunga Bunga" del 6 gennaio, quando il Presidente del Consiglio era già sotto la lente di ingrandimento dei magistrati della Procura di Milano:
"La mia amica mi aveva detto che se fossi andata lì il Presidente mi avrebbe dato del denaro, da mille euro a cifre più consistenti […]. Eravamo una ventina di ragazze a cena, alcune poco più grandi di me e altre diciannovenni, e c’era il Presidente, c’era Emilio Fede e c’era il cantante napoletano Apicella. Tutte abbiamo ricevuto in dono una borsa di Carpisa e dei gioielli, di cui ricordo la marca, Nicotra di San Giacomo. Io in particolare ho ricevuto un bracciale, presumo d’oro, e un anello uguale al bracciale. […] Dopo la cena il Presidente ha detto “Ora andiamo tutti a ballare in discoteca”, ha usato anche il termine Bunga Bunga, ma io era la prima volta che sentivo tale terminologia […]. Mentre noi ballavamo, il Presidente e Fede erano seduti e guardavano. Alcune delle ragazze che ballavano si avvicinavano al Presidente, che le toccava e loro toccavano lui; stessa cosa con Fede. Le ragazze baciavano il Presidente, lo accarezzavano; alcune delle ragazze hanno fatto che facevano lo spogliarello e che erano poi nude si avvicinavano al Presidente, che gli toccava il seno o le parti intime o il sedere. Insomma l’atmosfera era quella di un night club, con ragazze che si spogliavano, che mostravano le loro parti intime e che si avvicinavano al Presidente o a Fede, lo toccavano nelle parti intime o si facevano toccare. Io non ho avuto il coraggio di fare una cosa del genere perché sono timida e quindi non mi sono spogliata, né mi sono fatta toccare dal Presidente. Ero preparata psicologicamente, ma poi, vedendolo di persona, nonostante il denaro che avrei potuto ricevere dal Presidente, io sinceramente non me la sono sentita». Alla fine, alle due e mezza di notte, «metà delle ragazze sono rimaste, le altre (me compresa) sono andate via con autovetture guidate da autisti del Presidente del Consiglio». La sua amica, aggiunge la ragazza, «mi confidò di avere ricevuto molte volte delle buste contenenti denaro dal Presidente, perché mi aveva detto di essere andata a letto col Presidente in più occasioni. Non mi ha raccontato nel dettaglio che tipo di rapporto sessuale, mi diceva però che andare a letto col Presidente era stressante perché il Presidente aveva rapporti sessuali non solo con lei ma contestualmente anche con altre donne".
Insomma, un ulteriore spunto di discussione e la sensazione che la vicenda regalerà ancora sviluppi sorprendenti, anche in relazione al fatto che la Procura di Milano avrebbe in possesso ancora migliaia di intercettazioni e centinaia di dichiarazioni rilasciate da decine di testimoni.