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Il bacio degli studenti per far cadere il governo cileno [VIDEO]

Gli studenti si riuniscono in piazza per darsi baci appassionati. Il motivo? Dimostrare al governo Pinera che, nonostante la propaganda avversa, non c’è spazio per l’odio all’interno del movimento studentesco.
A cura di Danilo Massa
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Il bacio di protesta in Cile

Il bacio degli studenti davanti alla Cattedrale centrale di Santiago

Proteste in Cile nei due giorni di sciopero nazionale

Le manifestazioni, gli scontri e i feriti: la protesta in Cile ha fatto registrare ad agosto i momenti di maggiore tensione. Proprio in virtù di quelle tensioni, gli studenti hanno ritenuto di doversi fermare un attimo e chiarire che all'origine della loro protesta c'è solo il proposito pacifico di cambiare un paese che – secondo loro – segue un pericoloso sistema di sviluppo.

Per questo motivo coppie di studenti (e non solo) si sono riunite davanti alla Cattedrale centrale di Santiago per scambiare un lungo, appassionato bacio. Questo bacio, simbolo della passione e dell'amore che muove la loro protesta, è la risposta dei giovani al governo Pinera, impegnato nei giorni scorsi ad evidenziare la componente teppistica o eversiva dei manifestanti.

Camila Vallejo
Camila Vallejo

Il movimento degli studenti, mobilitatosi mesi fa, chiede una partecipazione più attiva dello stato nell'istruzione, dalla scuola d'infanzia alla secondaria. Tuttavia, come accade spesso nelle proteste studentesche, la polemica si muove dal particolare al generale. Bersaglio della polemica, infatti, non è soltanto il sistema scolastico, ma il modello di crescita adoperato dal governo di destra, eccessivamente orientato, secondo gli studenti, a paradigmi neoloberistici generatori di forti diseguaglianze sociali.

Pinera, il primo ministro cileno, resiste comunque alla guida del paese, nonostante gli studenti siano stati presto seguiti da alcune categorie di lavoratori, tra cui la forte organizzazione dei minatori di rame. Il movimento studentesco ha proseguito la propria battaglia anche dopo il tentativo del governo di calmare l'ondata di proteste proponendo delle riforme, giudicate evidentemente insufficienti dai manifestanti. Camila Vallejo, una delle principali leader della protesta e militante della sezione giovanile del partito comunista cileno, definì deludenti le riforme, soprattutto in considerazione del rifiuto della principale richiesta degli studenti: il passaggio da una gestione municipale ad una gestino statale delle scuole pubbliche.

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