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Il 12 marzo a difesa della Costituzione

In 100 città italiane si è sceso in piazza a difesa della costituzione e della scuola pubblica, dopo i ripetuti attacchi da parte del Premier nell’ultimo mese.
A cura di Nadia Vitali
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L'Italia è scesa un'altra volta in piazza: ha manifestato questa mattina e sta ancora manifestando in numerose città italiane e all'estero. Ancora una volta, come già accaduto il 13 febbraio, i cittadini sono stati chiamati a raccolta non in nome del colore politico o della classe sociale, ma per un ideale di ben altro spessore: a difesa della Costituzione. Saranno forse i 150 anni dell'Unità che ricorrono tra qualche giorno, accompagnati dalle polemiche di cui tutti siamo tristemente a conoscenza, o sarà forse lo stato di vera e proprio esasperazione che sta vivendo una parte sempre più importante del Paese; ma sembrerebbe quasi, non vorrei essere accecata dall'ottimismo, che qualcosa stia cambiando nelle coscienze dei cittadini: l'idea di essere una collettività in occasione della condivisione di qualcosa che ci accomuna tutti, in ogni angolo della nostra nazione, non è così frequente presso i nostri lidi. Anche per questo bisognerebbe essere ancora più fieri di sfilare sotto il tricolore, oggi, perché l'Italia, per fortuna, sta ancora crescendo e, auguriamoci, facendo piccoli passi in avanti.

L'iniziativa promossa dal comitato A difesa della Costituzione, nata dopo la dichiarazione del Presidente del Consiglio a proposito della legge bavaglio su cui "questa volta nessuno potrà fermarlo", formalizzata dal portavoce dell'Associazione Articolo 21 Beppe Giulietti e a cui hanno immediatamente aderito numerosissime altre associazioni (prima tra tutte l'Associazione Nazionale dei Partigiani Italiani), è l'ennesimo segnale di malcontento che è sempre più difficile da nascondere per gli attacchi del Premier alle istituzioni, di cui dovrebbe farsi egli stesso garante e portavoce, piuttosto che nemico numero 1. Per questo motivo, oggi si manifesta anche a difesa della scuola pubblica, dopo le sue imbarazzanti dichiarazioni contro questa di qualche settimana fa.

La manifestazione più importante della giornata è a Roma, dove una bandiera di 60 metri quadri sostenuta da 60 volontari, apre il corteo che è partito da Piazza della Repubblica alle 14, diretto allo volta di Piazza del Popolo: tra le presenze politici di PD e Fli, come già accaduto il mese scorso. A Torino è stata l'orchestra del Teatro Regio ad aprire la manifestazione, con l'Inno di Mameli e il  "Va' pensiero" di Giuseppe Verdi "scritto per unire e non per dividere" ha commentato il direttore d'orchestra, forse per ricordare ai Leghisti che non ne hanno afferrato molto bene il senso, quando lo hanno scelto come inno alternativo a quello di Mameli. A Napoli la manifestazione si è conclusa con un tuffo a mare, a Firenze si è cantato ", Bella Ciao", Trieste, Cagliari ed Aosta sono scese in piazza. Tutti in difesa di un'Italia che non vuole essere più "l'Italietta" alla mercé di Silvio Berlusconi.

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