L’Italia arranca e non è, purtroppo, una novità: secondo quanto ha mostrato ieri l’indice Pmi manifatturiero elaborato da Markit/Adaci l’attività manifatturiera italiana si è contratta per il sedicesimo mese consecutivo a novembre, accelerando leggermente la caduta passando dai 45,5 punti di ottobre a 45,1 punti. Ogni lettura sotto quota 50 indica una fase di contrazione dell’attività economica, l’opposto per letture sopra tale soglia. Sono così andate deluse le attese di una sia pur debole ripresa che emergevano dal consensus, attorno a quota 46 (peraltro appena sufficiente a parlare di rallentamento della caduta più che di autentico recupero).
Per di più tra l’Imu in arrivo a metà dicembre, che per molte famiglie italiane avrà la consistenza di una pesante stangata, i tempi di pagamento sempre più lunghi da parte di aziende private e pubbliche ai propri fornitori e prospettive sempre meno incoraggianti per il mercato del lavoro (col 35% dei giovani che in cerca di lavoro restano indefinitamente, salvo accettare lavori “in nero” per non essere troppo “choosy”), e il continuo rincaro del costo dei servizi di pubblica utilità (secondo Facile.it il rincaro medio delle bollette pagate da ogni famiglia italiana per gas e luce è dell’8,5%), le cose non sembrano destinate a migliorare nell’immediato.
Eppure come ho più volte ricordato non necessariamente una narrazione a tinte fosche, per quanto avvincente (come dimostra il successo editoriale di queste settimane, La Cura Letale, dell’amico ed ex collega Mario Seminerio), è la sola e unica in grado di fornire una fotografia corretta della realtà o indicare una via perseguibile per il futuro nostro e dei nostri figli. Così voglio tornare a segnalarvi come, nonostante tutto, vi siano tantissime energie positive in questo paese e diverse occasioni per chi ha i “numeri” per cercare di mettersi in mostra e far decollare una propria attività, a dispetto di un fisco opprimente, di una burocrazia ottusa e di una cappa fatta di veti contrapposti di lobbies e caste di ogni genere.
Ne parlavo giusto nel weekend col professor Mario Raffa, che mi segnalava come pochi giorni fa (il 29 e 30 novembre), a Bari, si siano “sfidati” 64 tra i migliori progetti di start-up, organizzati in 4 diverse categorie, nell’ambito del decimo Premio Nazionale per l’Innovazione, una competizione tra i migliori piani d’impresa ad alto contenuto tecnologico, alla quale concorrono i 64 progetti risultati vincitori delle 16 business plan competition organizzate localmente nelle diverse regioni d’Italia.
Un altro collega, Leonardo Lasala, dottore commercialista e consulente aziendale presso Ndbc, mi ha segnalato a sua volta un innovation game studiato per valorizzare il talento innovativo mostrato da giovani con età compresa tra i 16 ed i 19 anni che vogliano proporre progetti innovativi per i settori Ict, ambiente e sociale, l’Eipass Oscar Genius 2012 (la cui partecipazione, va sottolineato, è gratuita).
Io stesso vi ho già ricordato come pochi giorni fa a Napoli Vertis Sgr e SeedLab abbiano presentato una selezione di alcuni tra i migliori progetti di start-up “incubati” quest’anno dall’acceleratore fiorentino. Insomma, per usare le parole del professor Raffa: sono tanti, non pochi (per fortuna!) gli esempi positivi, anche se restano molti, troppi, gli esempi negativi di mala politica e mala gestione che connotano questo paese.
“Dobbiamo provare a ripartire”, ha concluso Raffa, ma “per fare di più è necessaria una politica dello sviluppo ecosostenibile e una politica industriale degna di questo nome”. Sono d’accordo professore, speriamo che chiunque sia chiamato a governare questo paese dalla prossima primavera lo capisca e agisca di conseguenza, perché le energie sono ancora tante (i soldi un poco meno ma è un problema cronico dell’Italia e comunque si possono trovare investendo meglio i capitali sia pubblici sia privati), ma vanno non solo coltivate ma anche indirizzate opportunamente e valorizzate concretamente, non è d’accordo ministro Passera?