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I seggiolini anti-abbandono dei bambini diventano obbligatori: cosa cambia e come funzionano

I seggiolini anti-abbandono dei bambini (o salva-bebè) diventano obbligatori: il Senato ha approvato il disegno di legge che prevede l’obbligo di dotarsi di dispositivi contro l’abbandono dei bambini all’interno dell’auto: cosa cambia nel concreto, quali sono le multe previste per chi non si adegua e come funzioneranno i dispositivi.
A cura di Stefano Rizzuti
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I dispositivi anti-abbandono sui seggiolini che si installano nelle auto per evitare l’abbandono dei minori diventano obbligatori. Dopo il via libera della Camera, l’Aula del Senato ha approvato in via definitiva il disegno di legge che obbliga i genitori a installare i dispositivi contro l’abbandono dei minori in automobile: i sì sono stati 261, nessun contrario e un solo astenuto. L’obbligo scatterà a partire dal primo luglio del 2019 e in caso di violazione è prevista una multa che va da 81 a 326 euro, proprio come succede in caso di mancato uso delle cinture di sicurezza. Non solo: in caso di recidiva nel giro di due anni è prevista la sospensione della patente da 15 giorni fino a un massimo di due mesi.

Le caratteristiche del dispositivo di allarme, a livello tecnico, verranno definite da un decreto del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti che verrà emanato successivamente, nello specifico entro 60 giorni dalla data di entrata in vigore della legge. L’introduzione dell’obbligo verrà accompagnato da una campagna informativa per il triennio 2019-2021, con lo stanziamento di 80mila euro all’anno. Inoltre, il governo ha annunciato che all’interno della legge di bilancio verranno inserite agevolazioni fiscali per le famiglie che acquisteranno i nuovi dispositivi.

Cosa prevede la legge sui seggiolini anti-abbandono

La legge introduce nel codice della strada l’obbligo di utilizzare, a bordo dei veicoli, un dispositivo di allarme che serve per prevenire l’abbandono involontario dei bambini piccoli all’interno delle auto. Si va, nello specifico, a modificare l’articolo 172 del codice della strada e si obbliga il conducente di veicoli di alcune determinate categorie (a partire da chi trasporta persone in veicoli con massimo otto posti a sedere oltre a quello del conducente) “di utilizzare apposito dispositivo di allarme volto a prevenire l’abbandono del bambino". La legge riguarda i veicoli “immatricolati in Italia o, immatricolati all'estero e condotti da residenti in Italia, quando trasportano un bambino di età inferiore a quattro anni”.

Le nuove regole saranno effettive a partire da 120 giorni dal momento dell’entrata in vigore del decreto del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti con cui si stabiliscono le caratteristiche tecniche dei dispositivi e comunque non oltre il primo luglio 2019. Nel disegno di legge si prevede inoltre l’impegno diretto dei ministeri dei Trasporti e della Salute per informare in modo adeguato, con campagne per la sicurezza stradale e la sensibilizzazione sociale, sull’obbligo e sulle corrette modalità di utilizzo dei dispositivi di allarme. L’articolo 3 del disegno di legge, invece, contempla la possibilità di prevedere, come annunciato dal governo, appositi provvedimenti per accedere alle agevolazioni fiscali con l’acquisto dei dispositivi. L’ipotesi è quella di una detrazione pari al 50% della spesa che deve essere documentata. Ad oggi, in Italia esistono già alcuni dispositivi del genere, con – per esempio – un sistema di sensori integrato nel seggiolino che è collegato a una app sullo smartphone che permette di rilevare la presenza del bambino sul seggiolino e lanciano un allarme in caso di allontanamento dall’auto.

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