I risultati del voto M5s di Rousseau su Matteo Salvini e il caso Diciotti
I leader del Movimento 5 Stelle avevano lasciato intendere che la loro volontà era quella di non autorizzare la richiesta del Tribunale dei ministri per procedere contro il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, sul caso Diciotti. E gli iscritti del M5s alla piattaforma Rousseau si sono espressi assecondando la volontà dei leader del Movimento e dei suoi esponenti di governo: vince il sì, che, per come era stata posta la domanda, vuol dire negare l’autorizzazione a procedere nei confronti del vicepresidente del Consiglio. A votare sì sono stati il 59% degli iscritti, a votare no il 41%.
Hanno partecipato al voto 52.417 iscritti, una votazione che per il M5s "entra nella storia di Rousseau per essere stata quella con il maggior numero di votanti di sempre in una singola giornata, un record". Questi i risultati: "Relativamente alla risposta: “Sì, è avvenuto per la tutela di un interesse dello Stato, quindi deve essere negata l’autorizzazione a procedere, hanno votato 30.948 (59,05%). Relativamente alla risposta: “No, non è avvenuto per la tutela di un interesse dello Stato, quindi deve essere approvata l’autorizzazione a procedere, hanno votato 21.469 (40,95%). La maggioranza ha pertanto deciso che il fatto è avvenuto per la tutela di un interesse dello Stato, quindi deve essere negata l’autorizzazione a procedere".
Questa era la domanda posta agli iscritti del M5s: “Il ritardo dello sbarco della nave Diciotti, per redistribuire i migranti nei vari paesi europei, è avvenuto per la tutela di un interesse dello Stato?”. E queste le risposte possibili:
Sì, è avvenuto per la tutela di un interesse dello Stato, quindi deve essere negata l’autorizzazione a procedere.
No, non è avvenuto per la tutela di un interesse dello Stato, quindi deve essere approvata l’autorizzazione a procedere.
La votazione su Rousseau e le polemiche
Non sono mancati i problemi e le polemiche sul voto avvenuto oggi sulla piattaforma Rousseau: a causa di problemi tecnici la votazione è slittata prima di un'ora e poi si è deciso di prolungarla fino alle 21.30. Con le accuse di alcuni esponenti, anche interni al Movimento. Per esempio, la senatrice Elena Fattori attacca: "L'associazione Rousseau usufruisce di 90.000 euro di soldi ‘pubblici', versati dai parlamentari dai loro stipendi, dal mese di marzo 2018. Quindi ha ottenuto circa un milione di euro per implementare la piattaforma. Ad oggi non è dato di avere né una fattura o una ricevuta del versamento né un rendiconto puntuale di come sono stati impiegati questi soldi. Almeno dovrebbe funzionare come un orologio svizzero. Non riesco neanche a connettermi".
La votazione serve per stabilire cosa dovranno fare gli esponenti del M5s che fanno parte della Giunta per le autorizzazioni, che domani, martedì 19 febbraio, dovrà decidere sulla richiesta del Tribunale dei ministri. In particolare, spiegava il Movimento 5 Stelle in un post sul blog delle stelle, si doveva decidere "se il ritardo dello sbarco dei migranti dalla nave Diciotti sia stato deciso ‘per la tutela di un interesse dello Stato costituzionalmente rilevante ovvero per il perseguimento di un preminente interesse pubblico nell’esercizio della funzione di Governo'. Questo è un caso senza precedenti", per il M5s. Poiché "mai in passato si era verificato che la magistratura chiedesse al Parlamento di autorizzare un processo per un ministro che aveva agito nell’esercizio delle sue funzioni e non per azioni fatte per tornaconto privato e personale (tangenti, truffa, appalti, etc)".