I primi 100 giorni di Monti: il bilancio del Governo
Sono trascorsi poco più di cento giorni dalla nomina del nuovo Governo tecnico, chiamato a raddrizzare i conti pubblici sconvolti dalla crisi economica dopo le dimissioni di Berlusconi, e l'Esecutivo ha pensato bene di festeggiarli con un bel riepilogo delle cose fatte o in via di approvazione pubblicando un bilancio complessivo dell'azione di Governo in questi primi tre mesi di lavoro nell'amministrare l'Italia.
Il documento pubblicato sul sito del Governo ripercorre le varie tappe del lavoro svolto prendendo come punti di ancoraggio gli obiettivi che il Premier Monti aveva annunciato di voler perseguire nel corso del suo mandato, rigore, crescita ed equità. Sul primo punto come non ricordare la fulminea manovra Salva Italia, approvata il 4 dicembre dell'anno scorso che ha avuto lo scopo necessario di ridare fiducia ai mercati e agli investitori dopo l'impennata dei rendimenti dei nostri Titoli di stato, attraverso tagli pari a "circa 20 miliardi di euro per il triennio 2012-2014″e riforme importanti che porteranno al pareggio di bilancio chiesto dall'Europa . Come si ricorda nel resoconto numerosi gli interventi che hanno riguardato le riforme strutturali, in primis le modifiche alle norme sui pensionamenti, con l'introduzione ad esempio del metodo contributivo, o l'accelerazione sull'introduzione dell'Imu, ma anche le norme sull'equità con i provvedimenti fiscali sui beni di lusso.
Già da quel provvedimento legislativo però si instauravano i primi semi della futura manovra per la crescita e lo sviluppo economico, secondo il racconto fatto dal Governo, soprattutto attraverso la lotta all'evasione fiscale con il rafforzamento dei controlli di polizia, il limite all'uso del contante e aiuti fiscali alle imprese. Ma il vero punto di svolta in merito è l'approvazione del pacchetto Cresci Italia, avvenuta il 20 gennaio, con una serie di riforme strutturali che puntavano tutto sulla deregulation e sulla maggiore concorrenza del mercato interno italiano. Una serie di interventi molto vasti che vedono all'apice il pacchetto semplificazioni e il pacchetto liberalizzazioni, che oggi però rischia di essere seriamente modificato nella sostanza nel corso dell'esame nelle Aule Parlamentari, a seguito di molte marce indietro dello stesso Governo e molte concessioni ai gruppi di interesse.
L'esecutivo tiene però a ricordare anche gli impegni in campo internazionale con i numerosi appuntamenti europei dove l'Italia ha ristabilito il suo ruolo e si è impegnata a rinforzare l'unione economica e monetaria dell'Europa, e sopratutto le promesse di tagli agli sperperi delle amministrazioni pubbliche e la maggiore trasparenza su costi e stipendi. Dalla Presidenza del Consiglio annunciano risparmi pari a oltre 43 milioni di euro tra tagli ai dipendenti, consulenti e trasporti aerei di stato. Infine il documento ricorda la volontà del Governo di collaborare con i cittadini, che attraverso il sito istituzionale possono dare consigli sui servizi pubblici per dare un taglio alla burocrazia.