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I militanti di CasaPound sfilano a Roma, rispondono gli antifascisti

Giornata di cortei nella Capitale e non solo: la protesta degli studenti è stata pacifica ma Roma è ancora blindata per la mobilitazione di CasaPound. Il leader ricorda qual è il loro modello: Mussolini. Contemporaneamente va in scena in piazza dell’Esquilino un presidio antifascista.
A cura di Susanna Picone
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Giornata di cortei e manifestazioni nella Capitale e non solo: la protesta degli studenti è stata pacifica ma Roma è ancora blindata per la mobilitazione di CasaPound. Contemporaneamente va in scena un presidio antifascista.

È una giornata calda quella di oggi a Roma: questa mattina hanno sfilato per le strade della città gli studenti e i Cobas che, intorno alle 14, hanno concluso la loro protesta davanti al Colosseo. Fortunatamente, a differenza di quanto avvenuto lo scorso 14 novembre, non ci sono stati scontri ma a vincere, questa volta, è stata soprattutto l’ironia dei manifestanti: protagonisti nella Capitale sono stati, infatti, slogan come “Siamo venuti già menati” e “La cultura ve se magna”. Non solo, in tanti hanno sfilato con uno scolapasta in testa, provocazione certamente diretta al Prefetto di Roma che ieri aveva affermato che chi indossava il casco era punibile. Solo quando il corteo è arrivato sotto al Ministero della Giustizia è esploso qualche petardo ma senza provocare incidenti. Questo pomeriggio, invece, è il turno dei militanti di CasaPound: c’è la loro manifestazione, autorizzata nonostante le tante proteste, che è partita poco prima delle 17 da piazza Mazzini per raggiungere Ponte Milvio (un percorso “deviato” proprio per evitare tensioni) e la contro-manifestazione degli antifascisti convocata per contrastare CasaPound e per dire che Roma non è una città fascista.

Al corteo di CasaPound le foto di Monti, Fornero, Bersani e Alfano – Anche alcuni studenti, quando il corteo è stato sciolto, si sono dati appuntamento al presidio antifascista perché, l’hanno detto al megafono, “non c’è spazio per CasaPound”. Un presidio che presto si è trasformato in corteo con i manifestanti che, scortati dai militari, si muovono attraverso via Cavour urlando i loro slogan contro i fascisti e CasaPound ma anche a favore della Palestina e contro Israele. In testa al corteo di CasaPound, invece, appare lo struscione “Falli piangere” accompagnato dal loro simbolo e dalle foto del ministro Fornero, di Bersani e Alfano e del presidente del Consiglio Mario Monti. Secondo gli organizzatori sono circa in seimila e manifestano contro il governo Monti, lo strapotere delle banche “che strozzano le piccole aziende” e contro la riforma delle pensioni “imposta dall’Unione Europea”. Avanzando i manifestanti cantano "dal Comune alla Regione, il tuo interesse le poltrone, Polverini e Alemanno stessi impegni e stesso inganno". Il leader Gianluca Iannone ricorda inoltre il loro modello: Mussolini. Polizia e carabinieri intorno a loro per chiudere l’accesso al tratto di via che stanno percorrendo al fine di evitare che i manifestanti del presidio antifascista vengano a contatto con l’occupazione.

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