I medici che protestano per lʼaumento di salario: “Usate soldi per curare meglio i pazienti”
C'è chi sciopera e protesta per avere un minimo aumento salariale e chi invece lancia una campagna di protesta esattamente per il motivo opposto e cioè contro l'aumento dello stipendio per la propria categoria. È quanto accaduto in Canada dove un nutrito gruppo di dottori del settore pubblico, circa cinquecento tra medici e specialisti e più di 150 studenti di medicina, hanno firmato una petizione per dire no agli aumenti salariali decisi dal governo nei loro confronti. “Noi, medici del Quebec che crediamo in un sistema pubblico forte, siamo contrari ai recenti aumenti salariali negoziati dalle nostre federazioni mediche”, si legge infatti nella lettera che chiede di annullare il provvedimento e di distribuire quei soldi in tutto il sistema sanitario locale in modo che tutti possano curarsi anche senza avere i mezzi economici.
Dietro il gesto infatti si nasconde una polemica accesa sulla copertura finanziaria che ha portato all'aumento salariale. Contemporaneamente in effetti il governo ha effettuato tagli consistenti a discapito di personale infermieristico e degli impiegati, che quindi ora hanno un sovraccarico di lavoro, mentre i pazienti devono pagare di più servizi sanitari. "Questi aumenti sono ancora più scioccanti perché infermiere, impiegati e altri professionisti affrontano condizioni di lavoro molto difficili, mentre i nostri pazienti vivono con la mancanza di accesso ai servizi richiesti a causa dei drastici tagli negli ultimi anni e della centralizzazione del potere nel Ministero di salute", sui legge ancora nella lettera di protesta, che sottolinea: "L'unica cosa che sembra essere immune ai tagli è la nostra remunerazione".
Il gruppo, riunito sotto la sigla Médecins Québécois pour le Régime Public (MQRP), dle resto non è nuovo a simili prese di posizione e già in passato ha fortemente contestato la ripartizione delle risorse all'interno del sistema sanitario locale, sottolineando che c'è uno squilibrio nei carichi di lavoro che si ripercuote poi nei servizi poco efficienti offerti ai pazienti. Ad inizio anno ad esempio in un'altra lettera avevano spiegato che le infermiere sono gravate da un carico di lavoro pesante mentre la cronica mancanza di personale e i conseguenti straordinari, a volte obbligatori, hanno avuto un impatto sulla sicurezza dell’assistenza ai pazienti.