I maestri senza laurea non potranno più avere il posto fisso: 2000 esclusi dalle graduatorie
Circa 2000 maestre e maestri diplomati saranno esclusi dalle graduatorie per il ruolo con effetto immediato. E' quanto ribadisce un parere dell'Avvocatura di Stato in merito alla vicenda dei maestri con diploma di scuola magistrale conseguito prima del 2001-2002 che una sentenza del Consiglio di Stato aveva escluso dalle graduatorie ad esaurimento (Gae) per l'accesso al ruolo. Il verdetto, come detto, avrà effetto immediato per i circa duemila docenti ricorrenti, che saranno quindi subito esclusi dalle Gae e dovranno passare alle graduatorie di Istituto, perdendo così il diritto al ruolo. Per tutti gli altri casi esistenti, in tutto la vicenda coinvolge oltre 43000 insegnanti, bisognerà attendere le rispettive sentenze nel merito, che, con ogni probabilità, si uniformeranno alla decisione del Consiglio di Stato dello scorso dicembre.
La sentenza del Consiglio di Stato coinvolge oltre 43.000 maestri e maestre, in gran parte precari cosiddetti storici, di cui cinquemila nel frattempo già assunti a tempo indeterminat, che potrebbero veder sfumare il diritto alla cattedra fissa. "Restano fermi i diritti acquisiti di coloro che sono risultati destinatari di una sentenza già passata in giudicato", ha spiegato il Miur con una nota, ribadendo inoltre che tra questi 2000 ricorrenti non risultano essere presenti insegnanti che da qui a giugno rischiano di essere mandati a casa, ma il problema potrà però sorgere con l'inizio del prossimo anno scolastico.
In sostanza, chi è già stato assunto e ha una sentenza favorevole passata in giudicato non perderà la cattedra, ma chi invece ha ottenuto il ruolo con riserva sarà licenziato e dovrà tornare a fare le supplenze. Chi era precario, ma nelle Graduatorie a esaurimento, sarà inserito nelle graduatorie d'Istituto. Il Ministero dell'Istruzione e i sindacati stanno cercando una soluzione e chiedendo al Parlamento l'approvazione di una norma che permetta di garantire la continuità didattica anche il prossimo anno scolastico e di tutelare gli insegnanti che da anni lavorano con il diploma magistrale. Anief, il sindacato che ha promosso i ricorsi dei diplomati, commenta: "L'Avvocatura di Stato espelle le maestre, mette a rischio il prossimo anno e mina lo stato di diritto", annunciando inoltre dal 28 aprile uno sciopero della fame, con un presidio permanente davanti al Miur, sino al nuovo sciopero previsto per i 3 maggio.
I sindacati chiedono un provvedimento d'urgenza da parte del Governo e secondo Flc-Cgil, Cisl Scuola e Uil la normativa è motivata, da un lato, dalla necessità di garantire l'avvio dell'anno scolastico 2018-19 "che altrimenti rischia di aprirsi male, essendo coinvolti decine di migliaia di insegnanti (alcuni perfino già immessi in ruolo) e, dall'altro, dalla necessità di evitare il licenziamento dei docenti che hanno prodotto i ricorsi man mano che questi pervengono a sentenza. Una sorta di effetto domino che produce effetti negativi sulla necessaria continuità didattica da garantire agli studenti".