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I conflitti di interesse del Governo Monti, un’inchiesta svela gli intrecci tra finanza e ministri

Governo tecnico nuovo ma conflitti di interesse vecchi. Dopo venti anni di accuse a Silvio Berlusconi per i suoi interessi in aziende private, un’inchiesta di AgoraVox elenca gli interessi privati del nuovo esecutivo guidato da Mario Monti.
A cura di Alessio Viscardi
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I conflitti di interesse nel governo Monti

Il nuovo Governo Monti viene definito “tecnico” per la presenza di ministri non tratti dalle schiere dei partiti politici ma da istituzioni finanziarie e universitarie che dovrebbero garantirne la competenza e la capacità di mettere in pratica le riforme strutturali chieste dalla Banca Centrale Europea all'Italia per far fronte alla crisi economica e del debito. Un'inchiesta condotta dal portale AgoraVox, però, svela come ogni singolo componente del nuovo Esecutivo sia portatore di un conflitto di interessi che ne potrebbe pregiudicare l'agire. Per vent'anni si è pontificato sul conflitto del presidente Berlusconi, derivante dall'essere portatore di interessi privati legati alle sue aziende, e l'interesse pubblico. Cosa si dirà di questi “salvatori della patria”?

Si comincia con Corrado Passera, il super-ministro con allo sviluppo economico, infrastrutture e trasporti. Fino a poche settimane fa, era l'amministratore delegato del gruppo Intesa-Sanpaolo, che è azionistra di Rcs Mediagroup – editore del Corriere della Sera (le telecomunicazioni fanno parte delle deleghe per lo sviluppo economico). Inoltre, lo stesso Passera fu uno dei “capitani coraggiosi” che mise in piedi la cordata che nel 2008 rilevò la parte sana di Alitalia. Intesa-Sanpaolo detiene un pacchetto del 9% di questa impresa (trasporti), oltre al 12% della holding che sta dietro alla Telecom (ancora telecomunicazioni) e il 20% della Ntv, società ferroviaria concorrente delle FS posseduta da Montezemolo e Della Valle (ancora trasporti, ma anche infrastrutture).

Passera si è dimesso dal Cda di Intesa-Sanpaolo, ma non ha ceduto gli otto milioni e mezzo in azioni del gruppo dal valore di oltre 10 milioni di euro. AgoraVox rende anche noti conflitti di interessi più piccoli che riguardano il neo-ministro: la sua partecipazione alla società che gestisce un albergo, alcune società immobiliari e imprese editoriali, oltre a 56 mila euro investiti nel Campus Bio-Medico S.p.A. che gestisce anche il policlinico di Roma e che ha ricevuto finanziamenti sia dall'Opus Dei che dalla Regione Lazio. Infine, Passera possiede anche il 10% della clinica privata di Aosta “Day Hospital International s.p.a.”, oggetto di alcune indagini della magistratura. Alcune indagini hanno interessato anche il nuovo ministro, in particolare quelle sui crack Cirio e Fiorini, da cui però è uscito senza alcuna incriminazione.

Il nuovo ministro dell'ambiente, Corrado Clini, ha anch'egli un curriculum con qualche ombra giudiziaria. Venne indagato per le autorizzazioni “facili” concesse all'inceneritore di Verbania nel 1996 in qualità di direttore generale del ministero dell'Ambiente. L'impianto era realizzato male, inquinava e scoppiava, ma la posizione di Clini venne archiviata. Oggi è uno dei più strenui oppositori al protocollo di Kyoto.

Anna Maria Cancellieri, nuovo ministro degli Interni con un passato da commissario prefettizio, due anni fa negò la presenza di infiltrazioni mafiose a Genova. È stata indagata per la sua funzione di Commissario al Teatro Bellini di Catania per una vicenda di consulenze milionarie. È ancora sotto indagine per abuso d'ufficio.

Francesco Profumo, rettore del Politecnico di Torino e presidente del Cnr indicato da Mariastella Gelmini, è il nuovo ministro dell'Istruzione. Nel 2005 ha stretto un accordo per la creazione di un centro di ricerca nel Politecnico con i privati della General Motors, tra i cui investitori risulta una grossa quota detenuta dal gruppo Goldman Sachs – la banca per cui il nuovo presidente del Consiglio, Mario Monti, è stato consulente oltre a detenerne 360 mila euro in azioni. Profumo detiene anche il record per i cda nei quali siede contemporaneamente: Pirelli, Telecom Italia, dell'università telematica Uninettuno, Advisory Board di Reply S.p.A., Unicredit Private Banking, Sole 24 Ore.

Giampaolo Di Paola, il neo-ministro della Difesa, è un ammiraglio della marina militare italiana oltre a essere un potente esponente della Nato, in quanto presiede il comitato militare. Sarebbe sua la firma che ha dato il via libera all'acquisto di 131 cacciabombardieri statunitensi per un costo complessivo di 24 miliardi di euro.

Piero Gnudi, ministro con deleghe allo Sport e Turismo, fa parte del direttivo di Confindustria e del Consiglio di Amministrazione di Unicredito Italiano, Assonime e Enel. Gnudi è anche presidente della Sesto Immobiliare s.p.a. – cordata che acquistò l'area Falk oggetto delle indagini sul cosiddetto “sistema Penati” su cui indaga la magistratura, che avrebbe avuto anche punti di contatto con l'Iri durante la presidenza dello stesso ministro – mai indagato per gli illeciti contestati a Filippo Penati.

Il ministro Paola Severino, nuovo Guardasigilli, è una degli avvocati con maggior esperienza in cause legate all'alta finanza. Ha preso le parti di Rai e Telecom, oltre che di Eni, Enel e dei costruttori Geronzi e Caltagirone. Inoltre, è stata legale di tutti i maggiori esponenti politici italiani, da Prodi a Formigoni. Ora, in qualità di ministro della Giustizia, dovrà toccare i privilegi e le immunità di cui godono alcuni dei suoi ex-assistiti.

Elsa Fornero, ministro del Lavoro e Pari Opportunità, era consigliere di Intesa-Sanpaolo e sedeva nel Consiglio di Amministrazione della Buzzi Unicem s.p.a., società accusata di smaltimento di rifiuti di rifiuti pericolosi. Il marito del ministro, Mario Deaglio, è l'ex-direttore del Sole 24 Ore e attuale editorialista de La Stampa di Torino.

Infine, anche per il ministro Piero Giarda, ministro dei Rapporti con il Parlamento, si ravvisa qualche conflitto di interesse. È membro del cds del Banco Popolare e presidente del Consiglio d'Amministrazione della Cassa del Trentino, oltre ad essere stato in passato membro dei cda di Bipielle Investimenti, Banca Federale Europea, Acea e Pirelli.

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