Holmes spedì il piano della sua strage di Denver, ma è arrivato troppo tardi

Un plico “zeppo di dettagli su come avrebbe ucciso un sacco di gente” con dei disegni di quello che avrebbe commesso, schizzi e illustrazioni del massacro al cinema, durante la prima di “Batman”. Che il folle piano di James Holmes, il 24enne che ha ucciso 12 persone in un cinema alla periferia di Denver, fosse stato pianificato nei dettagli lo si era capito già poche ore dopo la strage ma, quanto reso noto dall’emittente televisiva Fox News, rende il tutto ancor più macabro. Da quanto risulta, infatti, il killer di Denver aveva scritto il suo piano in un quaderno e lo aveva inviato ad uno psichiatra che lavora alla sua vecchia università. Un quaderno però che è stato individuato solo lunedì scorso, a strage ormai compiuta e killer di fronte ai giudici: il plico, infatti, sarebbe rimasto chiuso per una settimana in una cassetta postale dell’Università del Colorado, per poi essere scovato ed aperto lunedì quando il docente si è finalmente reso conto dell’identità del mittente.

Se quel plico fosse arrivato in tempo? – L’università ha smentito la notizia secondo cui il plico sarebbe rimasto fermo per giorni, dichiarando invece che sarebbe arrivato quando poi è stato segnalato. In ogni caso, la domanda che si pone oggi l’America è una: se quel plico fosse arrivato in tempo? Se qualcuno avesse visto quel quaderno di Holmes, quei disegni raccapriccianti, avrebbe potuto forse evitare una simile strage? Interrogativi che resteranno senza risposta, ma una questione sulla quale si continuerà a discutere, come si continua a discutere su quella spinosa delle “armi facili” in America. Da capire, inoltre, quale fosse lo scopo di Holmes, se con quel quaderno inviato a uno psichiatra volesse lui stesso essere fermato prima di poter compiere il massacro.