Guerra in Libia: tank di Gheddafi assediano Misurata
Nella Libia di queste ore non c'è un attimo pace. Secondo quanto riferito ieri dal vice capo dell'aeronautica inglese Greg Bagwell, l'aviazione di Gheddafi sarebbe stata annientata dalle forze alleate. Ma il regime non si arrende e, oltre a reagire militarmente, cerca anche di gettare fango sulla condotta degli avversari. Degli ufficiali fedeli al regime, infatti, hanno convocato alcuni giornalisti presenti a Tripoli e hanno fatto vedere loro i risultati dei bombardamenti: in un ospedale di Tripoli i cronisti hanno potuto osservare 18 corpi carbonizzati che, secondo gli ufficiali, sarebbero stati non solo di militari, ma anche di civili e ciò perché le bombe sono state sganciate anche a Tajura, una zona residenziale.
Se i cieli sembrano quindi in mano alle potenze occidentali, sulla terra si continua a combattere in maniera cruenta: le truppe di Mu'ammar Gheddafi nella notte hanno raggiunto Misurata, città in mano ai ribelli, e hanno fatto fuoco anche sull'ospedale della città. Senza contare poi che all'interno di Misurata sono appostati alcuni cecchini fedeli al regime che, secondo le stime dei ribelli, hanno già ucciso 16 persone.
Fronte Italia. In questo momento il governo italiano sta riferendo alla Camera della guerra in Libia e a parlare è il Ministro degli Esteri Frattini. Nelle sue prime dichiarazioni il Ministro ha premesso che in un momento come questo non sarebbe opportuno dividersi su un tema così delicato, dichiarando poi che l'obiettivo della missione è quello di "evitare che una guerra sanguinosa proceda" e di "portare aiuto a chi è in balia di un'offensiva bellica indiscriminata". Le dichiarazioni di voto sulle risoluzioni avranno inizio alle 11.30.
Intanto sul piano internazionale, secondo quanto riportato da L'Espresso, l'Italia sta spingendo affinché il comando degli attacchi Nato alla Libia sia localizzato a Poggio Renatico, in provincia di Ferrara. Poggio Renatico è un grande bunker nel quale hanno sede il comando delle nostre forze aeree e lo stato maggiore Nato che coordina gli stormi sul fronte Sud dell'Alleanza. Al momento, infatti, la mancanza di un vero coordinamento tra le potenze alleate rende la situazione molto caotica.