Guerra in Libia, Obama: “Possiamo essere orgogliosi delle vite che salviamo”
Il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, ha parlato oggi in un'intervista radiofonica dell'operazione lanciata dagli alleati in Libia, il cui controllo è stato trasferito alla NATO. "Ogni statunitense può essere orgoglioso delle vite che abbiamo salvato" ha dichiarato Obama, il quale ha ribadito la decisione di autorizzare la partecipazione delle forze armate americane per salvare il popolo libico dalla brutalità di Mu'ammar Gheddafi.
"Abbiamo fatto progressi significativi", ha continuato, aggiungendo che le difese aeree del leader libico sono state cancellate e le sue forze "non stanno più avanzando". Obama ha dichiarato che gli Stati Uniti "non devono e non possono intervenire ogni volta si presenti una crisi in qualche parte del mondo" precisando però che "quando qualcuno come Gheddafi minaccia un bagno di sangue che può destabilizzare un'intera regione, e quando la comunità internazionale è preparata per salvare, insieme, migliaia di persone, allora è nel nostro interesse agire".
Nonostante questo ha sottolineato che comunque l'intervento statunitense è "limitato" e senza truppe terrestri. L'obiettivo resta dunque quello di far rispettare la no-fly zone sulla Libia, l'embargo delle armi e la difesa dei civili. "Gli attacchi di Gheddafi contro i civili devono finire. Le sue forze devono ritirarsi. L'assistenza umanitaria deve poter entrare per aiutare a chi ne ha bisogno" ha dichiarato ringraziando anche per la partecipazione nella missione del Qatar e degli Emirati Arabi Uniti, che hanno contribuito con degli aerei. Concludendo il suo discorso ha affermato: "Gheddafi ha perso la fiducia del suo popolo e la leggitimità per governarlo. Le aspirazioni del popolo libico devo realizzarsi".