Guerra in Libia: notte di raid aerei su Tripoli. Bombardata la residenza bunker di Gheddafi
Otto raid aerei in tre ore. Nella notte le forze della Nato hanno bombardato più volte Tripoli, città capitale della Libia dove ha sede la residenza bunker di Gheddafi. E probabilmente l'obiettivo dell'attacco era proprio il covo del Raìs. L'emittente satellitare Al Arabiya ha rivelato infatti che nei pressi del compound di Bab al-Aziziya ci sarebbero state due forti esplosioni. Ma la storia non finisce qui. Violente esplosioni si sono registrate anche nei pressi della sede della tv di Stato e dell'agenzia di stampa Jana.
Fonti libiche riferiscono anche che è stata bombardata la sede dell'Alta commissione per l'infanzia, già presa di mira lo scorso 30 aprile. Molti giornalisti stranieri sono stati invitati a vedere come i bombardamenti hanno ridotto l'edificio, una vecchia costruzione coloniale situata nella zona di Dahmani. Nei pressi della struttura vi sono anche due torri per le telecomunicazioni che però non dovrebbero aver subito danni. I bombardamenti, stavolta, sono stati di una violenza inaudita. Alcuni funzionari libici raccontano che nel corso dei raid sarebbero rimasti feriti 4 bambini. Due di loro, raggiunti da frammenti di vetro, al momento sono ricoverati in terapia intensiva.
Insomma pare proprio che la Nato voglia intensificare i bombardamenti, forse per far durare la missione in terra libica il minor tempo possibile. Anders Fogh Rasmussen, segretario generale dell'Alleanza Atlantica, aveva dichiarato nelle scorse ore che "la partita è finita" e che "non c'è futuro né per Gheddafi né per il suo regime". E l'atteggiamento delle forze alleate pare coerente con le sue parole.
Anche ieri, infatti, le forze alleate hanno bombardato ripetutamente alcuni depositi di armi, che si trovavano a circa 30 Km a sud-est di Zintan. Gli aerei avrebbero sganciato dei missili anche nella zona a est di Misurata. Intanto le sorti di Mu'ammar Gheddafi sono ancora avvolte dal mistero. Sono ormai parecchi giorni che il colonnello non appare in tv e molti paventano l'ipotesi che possa essere rimasto gravemente ferito, o addirittura ucciso, in occasione del raid dello scorso 30 aprile in cui perse la vita suo figlio Saif al Arab.