Guerra in Libia, l’Italia ammonisce la Nato: “Tutelare gli interessi italiani nel paese”
La Lega e il Pdl hanno trovato un acordo di massima sulla bozza della risoluzione unitaria che la Maggiornaza presenterà in Parlamento sull'intervento militare in Libia nell'ambito dell'operazione “Odissea all'Alba”. Un testo che viene definito “ampio e analitico” e sostituisce quello che quattro giorni fa è stato al vaglio dalla commissione Esteri e Difesa del Parlamento. Maurizio Gasparri lascia in anticipo il vertice di maggioranza, ma si dice soddisfatto della risoluzione appena appprovata: “C’è stata condivisione da parte di tutti i gruppi di maggioranza. Si tratta di una posizione unitaria di Pdl e Lega sulla quale spero possa esserci convergenza degli altri gruppi parlamentari”.
Nella mozione viene sottolineata la necessità di affidare la direzione delle operazioni della guerra in Libia alla Nato, in modo da applicare testualmente la risoluzione 1973 dell'Onu. Inoltre, punto centrale è la tutela degli interessi economici dell'Italia in Libia, che la Nato deve garantire: accordi su gas, energia e petrolio. Infine, la divisione degli oneri derivanti dagli sbarchi clandestini a Lampedusa, con il pattugliamento delle acque internazionali per fermare il traffico di esseri umani.
Il Partito Democratico fa la voce grossa sulla risoluzione firmata da Pdl e Lega, ma resta favorevole al testo che venne firmato lo scorso 18 marzo dalle commissioni parlamentari. Pier Luigi Bersani si dice contrario ai “pasticci” inseriti nella bozza soltanto per tenere unito il centrodestra. Infine, il presidente della Camera, Gianfranco Fini, chiede a gran voce che il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, vada a riferire in Parlamento: “Continuo a ritenere opportuna la presenza del premier Berlusconi in aula perché l’azione di governo è riassunta e coordinata da lui”. Va ricordato, riguardo l'intervento dell'Italia in Libia, che il premier ha smentito che caccia italiani abbiano bombardato Tripoli.