Guerra in Libia, caccia italiani bombardano Tripoli
L'Italia prende parte attiva nella guerra in Libia: i Tornado dell'aviazione nostrana si sono alzati in volo per bombardare assieme alla coalizione Onu gli obiettivi militari a Tripoli e nel resto della nazione schiacciata da quarantuno anni di dittatura del colonnello Muammar Gheddafi. Dalla base di Sigonella in Sicilia sono decollati anche i sei caccia F16 danesi, diretti a Misurata. La capitale Tripoli è sotto un pesante bombardamento e la contraerea ha cominciato a illuminare il cielo non appena calata la sera. L'operazione “Odissea all'Alba” si beneficia degli otto Tornado messi a disposizione dal ministro della Difesa, Ignazio La Russa. Due di questi sarebbero decollati alle 20 dall'aeroporto militare di Trapani. Intanto, la Libia dichiara un nuovo “cessate il fuoco”.
Assieme ai mezzi italiani, sono in volo aerei del Qatar, i primi aerei di una naziona araba ad essere impiegati nelle operazioni militari in Libia, dopo che la Lega Araba ha oggi condannato l'uso della violenza eccessiva da parte delle forze occidentali per imporre la No Fly Zone. La Cnn manda in onda le immagini del cielo di Tripoli illuminato dalle scie di fuoco della contraerea, gli spari si susseguono incessanti. L'inviato dell'emittente statunitense racconta di mitragliatori puntati contro il cielo nella speranza di abbattere gli incursori.
La contraerea è in azione nei pressi del palazzo residenziale e bunker di Gheddafi, mentre l'esercito lealista proclama in conferenza stampa un cessate il fuoco a partire dalle ore 21 (ora libica) per aderire alla risoluzione 1973 delle Nazioni Unite. L'esercito libico chiede lo stop dei raid dell'aviazione Occidentale. Dopo che oggi il Rais Gheddafi aveva aperto le proprie armerie ad un milione di libici per farli diventare soldati del suo esercito, questa sera i generali invitano tutte le tribù a deporre le armi per ricercare la pace con le forze della coalizione.