Guerra in Costa d’Avorio, è iniziato “l’assalto finale” a Gbagbo
"Assalto finale". Così ha descritto una fonte governativa francese la situazione che si vive introno al presidente uscente Laurent Gbagbo, che si è rifugiato nella sua residenza ufficiale a Abiyan. Toussaint Alain, consigliere di Gbagbo, ha affermato alla televisione francese France 24 che la residenza sta subendo gli attacchi dell'esercito francese e delle truppe dell'ONU con armi pesanti ed i bombardamenti degli elicotteri francesi.
Da parte sua, il Governo francese ha smentito di star partecipando all'operazione ed ha avvertito, che "Gbagbo, non è sincero quando dice di voler negoziare la sua uscita dal Paese". Gbagbo, che ieri sembrava vicino alla resa, in realtà non avrebbe alcuna intenzione di arrendersi e si troverebbe in un posto sconosciuto mentre i soldati del presidente eletto, Alassane Ouattara, stanno lanciano l'offensiva decisiva contro la città. Le informazioni restano comunque confuse con Gbagbo che denuncia un piano di Ouattara per assassinarlo mentre lo stesso Ouattara ha informato che le sue forze hanno l'ordine di non ucciderlo.
Gbagbo ha dichiarato al canale francese LCI di aver chiesto un "cessate il fuoco" dopo la distruzione del suo armamento in seguito agli attacchi aerei di lunedì e che vorrebbe dialogare direttamente con Ouattara, la cui vittoria alle scorse elezioni presidenziali era stata considerata legittima dall'ONU ma che era stata rifiutata da Gbagbo. "Nono sono un kamikaze. Amo la vita. La mia voce non è la voce di un martire,no, no, no. Non sto cercando la morte. Non voglio morire", ha dichiarato il dittatore in un'intervista telefonica aggiungendo: "Affinchè ritorni la pace in Costa d'Avorio, io e Ouattara dobbiamo parlare".
L'Unione Europea nel frattempo ha imposto altre sanzioni contro il governo "illegittimo" di Laurent Gbagbo interdendo l'acquisto di obbligazioni e di titoli e vietando di concedere prestiti al governo di Gbagbo.