Guerra all’Isis in Libia, l’Italia vuole un ruolo guida. E gli USA dicono sì
L'Italia si è proposta come paese-guida per alcune operazioni militari in Libia e "abbiamo già promesso che la sosterremo con forza". Lo ha detto il segretario americano alla Difesa Ashton Carter in una conferenza stampa, secondo quanto riferisce il sito di Military Times. Gli americani sottolinea comunque che la coalizione entrerà in campo quando un governo libico si sarà formato, ”speriamo al più presto”.
In tal senso, domenica a Tobruk, i parlamentari locali avrebbero dovuto appoggiare il nuovo governo, ma è mancato il numero legale: voto rinviato, dunque, ma la comunità internazionale sta facendo pressioni affinché l’esecutivo sia creato nel più breve tempo possibile così da far agire subito la coalizione di 19 Paesi sotto l’egida dell’Onu. "Ci aspettiamo che quando, speriamo sia presto, verrà formato un governo in Libia, questi accoglierà sia gli Stati Uniti che la coalizione", ha detto Carter. "Sono certo – ha detto ancora – che vorranno aiuto e che la comunità internazionale sarà pronto a darlo".
Ciò che la coalizione internazionale vuole sicuramente evitare è un nuovo post-Gheddafi come nel 2011, quando dopo la morte del Rais non ci fu una pianificazione del “dopo” e la Libia finì nel caos, preda di gruppi estremisti, prima tra tutti l’Isis. In caso di intervento, l’Italia metterebbe a disposizione navi, aerei, ed almeno tremila soldati, ma anche forze speciali per operazioni contro obiettivi dello Stato Islamico. Lo stesso Carter, ha sottolineato che gli Stati Uniti potrebbero effettuare ancora bombardamenti mirati come quello a Sabrata se l'intelligence identificherà specifiche minacce da parte del Daesh.