Governo, ora il “decreto del fare”
Il giorno dopo il turno di ballottaggio delle elezioni amministrative, che ha visto la netta affermazione del centrosinistra, il vertice di maggioranza del Governo Letta era chiamato ad affrontare l'ennesimo snodo cruciale. Si trattava cioè di comporre le diverse indicazioni dei partiti e cominciare a gettare le basi del percorso che porterà al nuovo decreto, da impostare prima del vertice europeo del 27 e 28 giugno. Il tutto, con il fantasma incombente dell'aumento di un punto percentuale dell'Iva, che diventerà operativo dal primo luglio: al momento "si continua a lavorare per reperire le risorse" necessarie a scongiurarlo, ma la soluzione sembra tutt'altro che vicina.
Dal vertice è però arrivata una prima parziale risposta sugli obiettivi a brevissimo termine del Governo che, come ha comunicato il ministro per i Rapporti con il Parlamento Dario Franceschini, fra pochi giorni metterà nero su bianco il "decreto del fare". Si tratterà di una serie di provvedimenti su lavoro, semplificazioni normative, riduzione della pressione fiscale, ristrutturazione del settore delle piccole e medie imprese e snellimento della burocrazia. Stando alle prime indiscrezioni, si parla di un provvedimento nel quale potrebbe trovar posto anche un semplice "rinvio" dell'aumento dell'Iva, anche se restano molte perplessità soprattutto dal centrodestra che cerca una cancellazione definitiva dell'aumento. Ora si attendono le indicazioni dei gruppi parlamentari, che potrebbero produrre proposte comuni su contenimento della spesa e sul rilancio dell'occupazione giovanile.
Dal vertice di maggioranza è inoltre emersa la volontà di accelerare l'iter per le riforme costituzionali: l'idea è quella di arrivare al via libera in prima lettura in entrambi i rami del Parlamento del disegno di legge costituzionale entro luglio, in modo da avere a disposizione maggior margine per discussioni "nel merito" delle riforme da attuare.