Governo Monti, scatta la fase 2: ecco i punti sui quali si lavorerà
Archiviata la parte delle randellate, quella fatta di tasse e sacrifici, il governo Monti è pronto a varare quella che ormai tutti chiamano "la fase 2". Si tratterà di metter mano a provvedimenti che diano nuova linfa a un Paese già in recessione, di varare misure in grado di rilanciare la crescita, di riformare settori nevralgici dell'economia. Già, ma quali sono i piani? Qualcosina dovrebbe trapelare già dopo il Consiglio dei Ministri previsto per oggi pomeriggio, tuttavia le intenzioni del professore bocconiano non sembrano del tutto oscure agli addetti ai lavori. Ecco, in sintesi, quali saranno i punti fondamentali della fase 2.
Liberalizzazioni
Quella delle liberalizzazioni è una matassa molto intricata da sciogliere: bisognerà intaccare infatti gli interessi degli ordini professionali, delle cosiddette "lobby". Farlo non sarà semplice e il governo Monti l'ha scoperto già nello stilare il decreto salva Italia: nel provvedimento, almeno inizialmente, si era deciso di inserire norme sulle liberalizzazioni dei taxi e delle farmacie, ma le resistenze delle fazioni avverse hanno fatto sì che il discorso venisse rimandato. Ora, però, Monti e i suoi vogliono fare sul serio e, già a metà gennaio, potrebbero varare un provvedimento sulle liberalizzazioni. I settori che dovrebbero schiudersi alla concorrenza saranno i seguenti: servizi pubblici e trasporti locali, strade, servizi postali, gas, benzina, farmaci, taxi, ordini professionali.
Detrazioni fiscali e spending review
In primo piano la delega fiscale e assistenziale che il precedente governo Berlusconi portò in Parlamento. Il governo Monti, con l'aumento dell'Iva, s'è messo al riparo dal taglio lineare delle detrazioni fiscali- previsto da Berlusconi e soci qualora la prevista riforma fiscale non fosse stata varata e non avesse consentito di reperire i quattrini necessari al pareggio di bilancio fissato nel 2013. In ogni caso bisognerà decidere che fare delle centinaia di agevolazioni fiscali, alcune della quali potrebbero essere tranquillamente eliminate. Il Tesoro sta poi ultimando la "spending review", grazie alla quale si dovrebbero ottenere dei corposi risparmi.
Riforma del lavoro e ammortizzatori sociali
La sfida, quella grossa, è la riforma del mercato del lavoro: l'obiettivo, quello ambizioso, è quello di metter mano a un contratto unico che tuteli tutti i lavoratori. Il nervo scoperto resta l'articolo 18 (quello che recita "il licenziamento è valido se avviene per giusta causa o giustificato motivo"), ma, dopo le roventi proteste dei sindacati e la dura presa di posizione del Partito democratico (Bersani: "Roba da matti toccarlo"), sembra che il discorso su eventuali modifiche sia, almeno per ora, congelato. Altro punto sul quale l'esecutivo si sarà da fare è la riforma degli ammortizzatori sociali.
Infrastrutture
Monti e i suoi saranno chiamati a prendere decisioni complicate anche sulle infrastrutture. Il Cipe (Comitato interministeriale per la programmazione economica) ha già sbloccato 5 miliardi per permettere ai cantieri fermi di ripartire. Erano i primi di dicembre. Ora, invece, al governo toccherà la difficile scelta sulle infrastrutture: quali finanziare? Quali salvare? E, soprattutto, cosa fare del Ponte sullo stretto di Messina?
Riforma del catasto
Dopo la reintroduzione dell'Ici sulla prima casa (la nuova "Imu"), in arrivo nuove misure sulla casa. L'obiettivo sarà aggiornare le rendite adeguandole al mercato. La vera novità, come fanno sapere fonti vicine al governo, sarà quella di sparizione dei vani sostituiti dai più moderni metri quadri e del peso maggiore attribuito alla posizione dell'immobile rispetto alla sua età.
Norme per le imprese
Il governo starebbe pensando ad un intervento normativo per codificare l'abuso di diritto così da rendere distinguibile il risparmio d'imposta legittimo dal vantaggio fiscale indebito. Sulla questione si continua a discutere alla Commissione finanze di Montecitorio. Altro punto sul quale intervenire sarà quello dei crediti delle imprese nei rapporti con le amministrazioni pubbliche.