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Golpe in Zimbabwe, ore decisive per il Presidente novantatreenne

Robert Mugabe sorride e stringe la mano al capo dell’esercito Chiwenga, ma di fatto il tentativo di fargli succedere la moglie è fallito.
A cura di Redazione
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Ha assunto il carattere singolare di colpo di stato morbido il golpe attuato in settimana in Zimbabwe, dove da subito i militari sotto il comando di Constantino Chiwenga avevano tenuto a precisare che il Presidente Robert Mugabe era "sano e salvo" e che il loro operato era solo finalizzato ad arrestare i criminali "che causano sofferenze sociali ed economiche al Paese". Di fatto però il Capo di Stato 93enne è sotto custodia, salvo il permesso concessogli di presenziare la cerimonia di laurea dell'ateneo Zimbabwe Open University mercoledì 15 novembre.

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Segue poi la fotografia di Mugabe e Chiwenga che si stringono la mano mostrando sorrisi rilassati, come se le strade della capitale Harare non fossero controllate da mezzi militari. Nonostante questa caratteristica da golpe, bisogna precisare che, se colpi di artiglieria sono stati esplosi, non si registrano comunque feriti. Al momento non si è palesata da nessuna delle parti contendenti la voglia o l'interesse di alzare il tiro.

Robert Mugabe, Primo ministro nel 1980, è diventato Presidente della Repubblica nel 1987, in un paese in cui le cariche più importanti hanno durata settennale. Prima di diventare Capo di stato, Mugabe ha soppresso il ruolo di Primo presidente ed è praticamente ai vertici del Zimbabwe da 37 anni. Ultranovantenne, Mugabe ha avviato un processo di epurazioni, compreso il suo braccio destro Emmerson Mnangagwa, contro cui si erano schierati sia i militari che il suo stesso partito, lo Zanu-Pf, ma che il leader avrebbe portato avanti per preparare la strada alla successione della moglie Grace.

mugabe via

Con i militare "morbidamente" al potere, almeno per ora, ha fatto rientro in patria Emmerson Mnangagwa, ma la partita è tutta da giocare. Mugabe tratta con il partito e con i militari, ma fonti interne allo Zanu-Pf hanno anticipato alla Reuters che se l'anziano Capo di stato non si dimetterà "organizzeremo di deporlo per domenica. Dopodiché, martedì ci sarà l’impeachment". Le trattative vanno avanti, mediate dall'unico stato confinante che ancora non ha abbandonato Mugabe, il Sudafrica, e padre Fidelis Mukonori, un prete cattolico.

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