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Manifestazione 15 ottobre

Gli indignados sfilano in tutto il mondo, ma gli incidenti solo a Roma [FOTO]

15 ottobre: migliaia di manifestanti in marcia pacificamente nell’I-Day da New York a Tokyo, passando per Berlino, Madrid e Londra fino agli aborigeni australiani di Sidney. Immagini che stridono terribilmente con quanto accaduto a Roma.
A cura di Biagio Chiariello
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15 ottobre migliaia di manifestanti da new york a tokyo passando per londra e madrid
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Manifestazione 15 ottobre

La protesta ispirata al movimento Occupy Wall Street di New York e a quelle degli indignados spagnoli si sono diffuse nelle città di tutto il mondo, ieri, 15 ottobre giornata dell'indignazione universale. Decine di migliaia di persone hanno marciato è andato a Parigi, Londra, Francoforte, Madrid , Sydney e Hong Kong con l'obiettivo di "promuovere il cambiamento globale" contro il capitalismo e le misure di austerità. Un totale di 951 città in 82 Paesi del mondo hanno espresso la loro “rabbia” contro la precarietà, il sistema finanziario e la crisi economica.

la protesta a New York
15 ottobre, Times Square vista dall'alto

Scene straordinarie nella Grande Mela , dove almeno 10.000 manifestanti si sono radunati a Zuccotti Park dove giovani universitari, famiglie, lavoratori precari e anche turisti che hanno solidarizzato con il movimento festoso e pacifico, hanno avanzato compatti davanti alle sedi della Chase Bank, in segno di solidarietà dei circa 14mila impiegati licenziati dall’azienda. E' questo il motivo che ha spinto gli indignados anti-Wall Street a travestiti da banchieri. Con giacca, pantaloni e cravatte in stile conservatori New York ha marciato portando cartelli che sostenevano "Siamo il 99 per cento" oppure "Mister Obama, abbiamo bisogno del tuo sostegno". Transenne, elicotteri in volo e centinaia di poliziotti pronti a sfrattarli, ma alla fine tutto è andato secondo i piani (si segnalano solo due arresti in seguito al tentativo di forzare il cordone di polizia).

Immagini che stridono tantissimo con quanto accaduto a Roma. La Capitale si è risvegliata con le ossa rotta. Il centro della città è stato messo a ferro e fuoco da cinquecento incappucciati, che hanno fatto propria una manifestazione di oltre 100mila persone giunte da tutte Italia (e non solo) che procedeva in maniera pacifica e  – con una tecnica che si potrebbe definire "militare" – l'hanno stravolta.  Il bilancio è di una settantina i feriti, tra polizia e manifestanti. Un militante di Sinistra Ecologia e Libertà ha perso le dita di una mano a seguito dell'esplosione di una bomba carta, mentre cercava di allontanare i facinorosi.

15 ottobre, Assange a Londra
15 ottobre, Assange a Londra

Qualche protesta anche a Berlino davanti al Bundestag. In migliaia si sono accampati davanti al Parlamento tedesco per chiedere la fine del capitalismo. A Francoforte, capitale finanziaria d'Europa, circa 5.000 persone hanno protestato davanti alla BCE. A Madrid, decine di migliaia di persone ha preso parte a una manifestazione a piazza Puerta del Sol, sede del Movimiento 15-M, nato lo scorso maggio mentre l'economia della Spagna vacillava, e poi propagatosi in tutto il Vecchio Continente. A Londra più di 2.000 manifestanti si sono riuniti di fronte alla cattedrale di St Paul. Tra i contestatori anche Julian Assange. Il fondatore di Wikileaks è riuscito ad arrivare fino al sagrato della basilica da dove ha arringare la folla, che lo ha accolto con urla di giubilo e applausi scroscianti. Assange, che è ancora agli arresti domiciliari, si è poi dileguato protetto dalle sue guardie del corpo. A Bruxelles, cuore delle istituzioni europee, sono arrivati giunti 6.000 indignados, il doppio rispetto alle aspettative degli organizzatori.

15 ottobre, Puerta del Sol Madrid
15 ottobre, Puerta del Sol Madrid

La giornata della rabbia si è estesa fino all' America Latina: in Cile, migliaia di indignati hanno marciato pacificamente nel centro di Santiago; in Messico, circa 500 persone sono scese nelle strade della capitale. Nelle nazioni asiatiche, dove le ricadute della crisi bancaria è stata meno grave, si segnalano manifestazioni in Giappone dove hanno sfilato in centinaia a Tokyo, per protestare anche contro il nucleare. Nelle Filippine, invece, un piccolo gruppo di manifestanti si è diretto verso l'ambasciata americana urlando slogan contro «l'imperialismo americano». E ancora, la mobilitazione ha visto protagonisti anche gli aborigeni australiani che a Sidney hanno sfilato insieme ad altre duemila persone fuori dalla banca centrale.

15 ottobre,manifestanti a Tokyo.
15 ottobre,manifestanti a Tokyo.
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