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Giuseppe Uva, spunta una nuova testimonianza: “Picchiato in ospedale”. Rimossi i due pm

“C’erano guardie e carabinieri, e lui continuava a urlare ‘bastardi’”. Spunta una nuova testimonianza nel caso di Giuseppe Uva, morto a Varese la mattina dopo un fermo per una bravata: Uva sarebbe stato picchiato dalle forze dell’ordine in ospedale.
A cura di Gaia Bozza
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I pm Abate e Arduini sono stati sostituiti. Arriva la svolta nel caso Uva: il procuratore capo di Varese Felice Isnardi ha rimosso i due pm e si è autoassegnato il fascicolo. Dopo sei anni, "molto dolore e molta intelligenza" da parte della famiglia di Giuseppe Uva, come afferma il senatore Pd Luigi Manconi, che da tempo denunciava le irregolarità nella gestione del caso. Sono passati quasi sei anni, infatti, prima che il pubblico ministero interrogasse l'unico testimone di quella notte. E quando lo ha fatto, il senatore ne ha denunciato le singolari modalità. "Dopo così tanto tempo – spiega Manconi – l'11 marzo scorso il giudice per le indagini preliminari ha disposto l'imputazione coatta nei confronti di sei poliziotti e due carabinieri per arresto illegale e omicidio preterintenzionale". A questo punto, il pm Abate doveva disporre la formalizzazione delle accuse: ma "lo ha fatto in maniera sgangherata, con un provvedimento che presenta molti elementi di illogicità e contraddittorietà". Un provvedimento suicida, sintetizza Manconi.

Per questo , il procuratore di Varese gli ha sottratto il fascicolo e se l'è autoassegnato: "Abate ha già fatto troppi danni – chiosa Manconi – innanzi tutto alla verità e poi all'ordine giudiziario cui appartiene". Ma a questo punto, dopo quasi sei anni dalla morte di Uva, mancano solo due mesi alla prescrizione di quasi tutti i reati. A spiegarlo è Fabio Anselmo, legale dei familiari di Giuseppe Uva, che si dice "soddisfatto" per la decisione del procuratore capo di Varese ma, aggiunge, "si tratta di un atto che avrebbe dovuto essere compiuto molto tempo – sottolinea – La mia non è una critica all'attuale procuratore ma a chi lo ha preceduto". Il motivo è semplice: "La posizione dei pm Abate e Arduini era imbarazzante e si è fatto torto all'immagine della giustizia e alla dignità della magistratura".

Ci sarebbe, intanto, una testimonianza choc raccolta dalla trasmissione televisiva "Chi l'ha visto": Giuseppe Uva, morto dopo aver passato parte della notte in caserma a Varese, sarebbe stato picchiato dalle forze dell'ordine in ospedale, dove era stato ricoverato per un trattamento sanitario obbligatorio. La testimonianza andrà in onda nella puntata di "Chi l'ha visto" di domani sera. "C'erano guardie e carabinieri. E lui, Giuseppe Uva, continuava ancora a urlare: ‘bastardi"', ha raccontato la donna secondo un'anticipazione pubblicata sul sito internet del programma televisivo. "Allora uno di quelli, carabiniere o poliziotto questo non so, ha detto: ‘Basta adesso, finiamola'. Poi si è rivolto a dei colleghi così: ‘Portiamolo di là e gli facciamo una menata di botte'".

Non è finita qui: "Loro – secondo la testimone – hanno aperto una porta e poi hanno chiuso. All'uscita – ha continuato la donna – ho notato che lo sorreggevano bene. Io in quel momento ho guardato lui e al naso aveva questa escoriazione. Ho sentito dire: ‘prendete la barella, che lo mettiamo sulla barella'. Difatti l'hanno messo sulla barella e poi hanno chiamato il dottore, che gli ha messo la flebo".

“Sono un po’ felice e un po’ amareggiata, un po’ di tutto – ha affermato Lucia Uva a Crimeblog –  E’ una buona notizia, si potrebbe anche dire una vittoria, però è anche una sconfitta: in questi sei anni questo pm mi ha proprio torturata, come ha torturato Giuseppe; è stata una battaglia lottata”

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