Giuseppe Conte: “Niente scontri con la Ue, questa manovra ridà dignità agli italiani”
"Trovo giustificato l’entusiasmo per una riforma che restituisce dignità a milioni di italiani in momentanea difficoltà e realizza una misura fondamentale di equità sociale". Con queste parole il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte apre la sua lunga intervista al taccuino di Emanuele Buzzi per il Corriere della Sera, nella quale commenta la risposta dei mercati alla presentazione della Nota di aggiornamento al Documento di Economia e Finanza con la quale il governo si impegna a portare il rapporto Deficit – PIL al 2,4%. Per Conte è essenziale che investitori e Unione europea capiscano che il Governo punta a "far scendere il debito con una più consistente crescita economica e a un più ampio sviluppo sociale" e già da lunedì verrà convocata "la cabina di regia per avviare il piano di investimenti e il piano di ammodernamento delle infrastrutture". Una linea che Conte porterà anche a Bruxelles, spiegando di non avere "alcuna tentazione di creare vertenze o contrapposizioni con le istituzioni europee, sappiamo che il dialogo con l’Europa è importante e ci predisponiamo ad esso con la massima serenità".
In questa ottica, il Presidente del Consiglio prova a tranquillizzare anche il Presidente della Repubblica Mattarella, che aveva espresso preoccupazioni sul rispetto degli impegni presi in sede europea: "La mia opinione è che i principi di equilibrio del bilancio e di sostenibilità del debito pubblico, a prescindere dal fatto che siano scritti nella Costituzione e nel fiscal compact, siano linee guida che qualunque governo responsabile deve tenere da conto. Questi principi non impongono, tuttavia, di rinunciare a esprimere una politica economica e di finanza pubblica interpretando i bisogni dei cittadini in base ai differenti cicli economici".
C'è spazio anche per la smentita delle tensioni interne al governo, con Conte che conferma la fiducia al ministro Giovanni Tria: "Abbiamo sempre chiesto al ministro Tria di presentare varie alternative e di tener conto di molteplici variabili. Quella che è prevalsa alla fine, all’esito di attente meditazioni, è una manovra frutto di un lavoro collettivo e pienamente condiviso. Lo dimostra il fatto che siamo giunti alla deliberazione finale senza litigi o scontri, ma solo attraverso un confronto serrato".