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Giovannini: “Italiani non hanno le conoscenze minime per lavorare. E la colpa è di tutti”

Il ministro del Lavoro commenta amaramente i dati Ocse: “Molti italiani non hanno le conoscenze minime per vivere nel mondo in cui viviamo e non costituiscono capitale umano su cui investire per il futuro”.
A cura di Redazione
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"L'Italia esce con le ossa rotte dai dati dell'Ocse diffusi ieri: dati che ci mostrano come gli italiani siano poco ‘occupabili', perché molti di loro non hanno le conoscenze minime per vivere nel mondo in cui viviamo e non costituiscono capitale umano su cui investire per il futuro". Queste parole, pronunciate ad un convegno dal ministro del Lavoro Enrico Giovannini e riportate dall'Huffington Post, hanno aperto un nuovo fronte polemico. Le considerazioni del ministro non sono infatti piaciute a molti esponenti della minoranza, che le hanno considerate una inutile ed avventata provocazione, né ad alcuni esponenti del mondo sindacale, che ovviamente giudicano gravi le affermazioni del ministro del Governo Letta.

Una sintesi la offre Giorgio Airaudo, ex dirigente Fiom ed ora parlamentare, su twitter ("#Giovannini definisce gli #Italiani #inoccupabili e quindi li licenziamo tutti? Non proprio affermazioni da #ministro del #lavoro #Stato"), esplicitando più di una perplessità in materia. Certo è, e va detto per onor di cronaca, che il ministro non si è limitato ad una dichiarazione generica, ma ha anche precisato che "la responsabilità di questa situazione e di tutti", cercando insomma di partire da dei dati (estremamente eloquenti, va detto) per invertire il trend e cominciare a lavorare per il superamento di tale condizione che ci vede tra gli ultimi posti quanto a "competenze". Certo è che il confine fra la gaffe in stile "Fornero – Padoa Schioppa" e l'analisi tecnico – politica stavolta è molto sottile.

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