Giovanni Tizian, sotto scorta il giovane giornalista minacciato dalla mafia
Giovanni Tizian fa il giornalista, un mestiere come un altro per alcuni, ma molto pericoloso per altri, soprattutto per chi come lui parla di mafie e affari economici sporchi, un mestiere che impegna alla verità e alla ricerca dei fatti, quella verità che i clan mafiosi non vogliono, quella visibilità che cercano di mettere a tacere in ogni modo, prima con minacce e danneggiamenti e poi colpendoti direttamente. Giovanni da qualche settimana è sotto scorta da parte della polizia, i clan si sono interessati direttamente a lui e la magistratura ha deciso di assegnargli una guardia che lo segue tutti i giorni in tutti i suoi spostamenti. La sua vita è cambiata e ogni cosa che faceva, ogni attività che svolgeva non sarà più la stessa, un prezzo molto pesante da pagare per un 29enne che ha cercato di raccontare solo la verità, ed è proprio per questo che oggi ancora più di prima si dovrà parlare di lui e delle sue inchieste, per non lasciarlo solo e per non rendere vano il suo lavoro.
Eppure non stiamo parlando delle terre del sud martoriate dagli affari sporchi della malavita organizzata, ma della ricca ed operosa Emilia Romagna dove ormai, però, i clan mafiosi si sono ben radicati e gestiscono migliaia di affari riciclando denaro sporco. E' sopratutto questo che Giovanni ha raccontato nel suo recente libro "Gotica", un ritratto con nomi, documenti e percorsi delle famiglie mafiose che si sono stabilmente instaurate nel ricco nord, e il cui sottotitolo è eloquente " ‘ndrangheta, mafia e camorra oltrepassano la linea". Un'infiltrazione che, come racconta lo stesso Tizian, è ormai divenuta radicamento, visto che continua dagli anni settanta e ottanta. Un percorso da sud a nord che anche Tizian molto tempo fa ha percorso, da Bovarino nella Locride fino in Emilia, stabilendosi definitivamente a Modena. Un viaggio importante iniziato proprio per sfuggire a quel sistema criminale e mafioso che prima aveva incendiato l'attività del nonno e poi ammazzato a colpi di lupara suo padre nell'89, ma che si è rivelato l'inizio di un nuovo percorso verso la ricerca della verità.
Tizian, collaboratore di numerose testate locali e sul web, da sempre si occupa di infiltrazioni mafiose nel tessuto economico e sociale del ricco nord, dall'Emilia Romagna alla Liguria, dalla Lombardia al Veneto. La sua battaglia per la verità e contro le mafie lo ha portato ad avvicinarsi anche a quel mondo della società civile e dell'associazionismo che combatte tutti i giorni contro il potere delle organizzazioni criminali. Quell'attivismo serio, quelle inchieste scomode ai clan che non vogliono che si scoperchi quel calderone fatto di collusioni ed interessi e che coinvolge il mondo politico ed imprenditoriale. Ma Tizian continuerà a fare il suo lavoro come ha fatto fino ad oggi con la forza di volontà di sempre, "non ho quella libertà di movimento che mi servirebbe, ma mica ci rinuncio" ha rassicurato. A noi tutti non resta che seguirlo sempre, nelle sue inchieste, sui suoi libri, far sentire che non è solo, non solo a lui ma soprattutto alle mafie che tentano di isolarti e screditarti. Perché anche noi come lui non pensiamo "che un giornalista possa cambiare il mondo ma crediamo nell’utilità sociale del mestiere di giornalista" #nonlasciamolosolo.
Giovanni Tizian racconta la sua storia
L'intervista a Giovanni Tizian realizzata da Officine Tolau poco prima di Natale