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Processo sulla morte di Stefano Cucchi

Giovanardi: “Cucchi non era solo un drogato, ma anche uno spacciatore”

Il senatore torna a puntare il dito sulla morte del giovane geometra romano, avvenuta mentre era in stato di custodia cautelare all’ospedale Pertini di Roma nel 2009.
A cura di Biagio Chiariello
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“Stefano Cucchi era un grosso spacciatore, non solo un consumatore, basta vedere cosa hanno trovato nella perquisizione a casa”. Lo ha detto il senatore Carlo Giovanardi, a margine di una discussione a Radio Città Futura sugli effetti della legalizzazione delle droghe leggere in alcuni stati americani. Già in passato le parole del parlamentare sul caso Cucchi avevano sollevato polemiche. "Fu picchiato dagli amici spacciatori e poi morì perché debole", aveva detto.  In questa ultima occasione Giovanardi – che peraltro rischia il processo per altre sue dichiarazioni in merito al caso Androvandi – ha risposto all’articolo di Roberto Saviano apparso ieri su Repubblica, in cui lo scrittore di Gomorra raccontava della crisi dei cartelli messicani grazie alla legalizzazione della marijuana in Colorado e nello Stato di Washington.

Siamo di fronte alla solita “savianata”. Saviano non ha letto l’intero rapporto annuale delle Nazioni Unite, ma solo una riga. Le cose che ha detto sono totalmente infondate, visto che il rapporto dice che i 193 cartelli della droga continuano ad operare in altre attività illecite e in altri mercati della droga come eroina, cocaina e metanfetamine, per questo sono toccati in modo molto modesto dalla legalizzazione della cannabis.

Per quanto riguarda poi gli introiti, le maggiori entrate verranno totalmente mangiate dall’aumento della spesa sanitaria che la legalizzazione sta comportando, soprattutto tra i giovani con problemi cerebrali o polmonari dovuti all’uso delle droghe leggere. Il parere di Saviano viene preso sempre per oro colato – ha concluso Giovanardi – ma sono notizie che non hanno riferimento con la realtà. Saviano la deve smettere di fare falsa informazione, questa è un’altra delle sue balle cosmiche, una mistificazione della realtà”.

Giovanardi: “Cucchi era uno spacciatore tossicodipendente”

Lo scorso ottobre la Corte d'Appello di Roma ha assolto per insufficienza di prove i sei medici, i tre infermieri e i tre agenti della penitenziaria imputati nel processo per la morte di Stefano Cucchi, arrestato il 15 ottobre 2009 per droga e deceduto in circostanza ancora da chiarire pienamente una settimana dopo all'ospedale Sandro Pertini. In quell’occasione, Giovanardi aveva commentato così: “Stefano Cucchi era stato già ricoverato per 17 volte a causa di percosse, lesioni, ferite determinate nell’ambiente in cui viveva. Mi domando: è possibile che la diciottesima volta sia stato picchiato da tre agenti di custodia? In tribunale quegli agenti sono stati assolti per due volte. Ogni altra ricostruzione del caso è di natura ideologica. Era un tossicodipendente, aveva fatto uso di eroina, cocaina e varie altre droghe. Era uno spacciatore”.

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