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Reddito di cittadinanza, le ultime notizie

Giorgia Meloni prepara un referendum per abrogare il reddito di cittadinanza

Giorgia Meloni ha raccolto l’appello del direttore di Libero quotidiano, che ha definito il reddito di cittadinanza “una sceneggiata napoletana basata sulla distribuzione di prebende a cani e porci”: “Siamo pronti a promuovere un referendum per abrogare, in tutto o in parte, la follia del Reddito di Cittadinanza e a costituire i comitati per la raccolta delle firme per abolire questo pessimo provvedimento”, ha detto la leader di Fratelli d’Italia.
A cura di Annalisa Cangemi
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Il reddito di cittadinanza, diventato legge dello Stato grazie al ‘decretone' approvato ieri da Consiglio dei ministri, insieme alla principale misura del governo Conte, cioè la riforma delle pensioni con quota 100, non piace a tutti. Il sussidio che più di tutti porta il marchio del voicepremier Luigi Di Maio ha generato perplessità anche in Fratelli d'Italia. Il partito guidato da Giorgia Meloni ha raccolto l'appello del direttore di Libero quotidiano, che ha definito il reddito di cittadinanza "una sceneggiata napoletana basata sulla distribuzione di prebende a cani e porci": "Siamo pronti a promuovere un referendum per abrogare, in tutto o in parte, la follia del Reddito di Cittadinanza e a costituire i comitati per la raccolta delle firme per abolire questo pessimo provvedimento", ha affermato la leader di FdI, che si è detto pronta a dare battaglia. Vittorio Feltri, direttore del quotidiano di destra, ha invitato Forza Italia a promuovere una raccolta firme per indire un referendum, per mettere all'angolo i Cinque Stelle:

Se gli italiani fossero chiamati alle urne sul punto, una massa di denaro destinato a lavoratori in nero e a fannulloni di varia specie, penso che si rivelerebbero ostili alla elargizione caotica e ingiusta di quattrini a chi non li merita, e la legge che la consente sarebbe bocciata. Difatti, l'unico modo per sconfiggere le follie del popolo grillino è metterle in contrasto con gli interessi concreti di coloro che si guadagnano il pane sgobbando in fabbrica, nel commercio e altrove. Sulla carta i numeri mi danno ragione. Sono assai più numerosi i compatrioti avversi alle mance di Stato che non i lazzaroni speranzosi di ricevere l' obolo promesso da Di Maio e compagni. Non lo dico io, ma lo dimostrano i sondaggi. Mi domando per quale motivo i berluscones, in crisi endemica, non si diano da fare allo scopo di ottenere adesioni onde porre fine alla sceneggiata napoletana basata sulla distribuzione di prebende a cani e porci. Un bel referendum sul tema in questione garantirebbe un successo clamoroso a Forza Italia tale da rinvigorirla, rendendola di nuovo protagonista della vita pubblica nazionale.

"Non abbiamo ancora visto il testo definitivo del decreto e non possiamo sapere con certezza quale sarà approvato e pertanto ogni decisione non può che essere rimandata, ma le previsioni – ha detto – lasciano ben poco spazio all'ottimismo. Sul reddito di cittadinanza gli italiani hanno sentito in questi anni tutto e il contrario di tutto, in campagna elettorale i grillini hanno continuato a promettere un reddito a tutti: 780 a testa e molti di più a chi ha figli a carico. Era una menzogna, ovviamente: per farlo servirebbero centinaia di miliardi, 18 solo per adeguare le pensioni minime. E infatti, alla fine quello partorito dal governo grillo leghista è un pastrocchio, che sarà una manna soprattutto per chi lavora in nero e solo in minima parte sarà destinato alle persone oneste in difficoltà. Non prenderanno il reddito di cittadinanza, ad esempio, i giovani che per 850 euro al mese si arruolano nell'esercito e non lo prenderanno i nostri ragazzi che sono andati a lavorare all'estero e che decidono di tornare in Patria, perché non avranno il requisito dei due anni continuativi di residenza in Italia. Lo prenderanno in compenso gli immigrati, così come la quasi totalità dei 170 mila rom, italiani o stranieri, residenti in Italia".

"Per Fratelli d'Italia – ha proseguito Meloni – lo Stato ha il dovere morale di aiutare chi non può farlo per ragioni oggettive: i bambini, gli invalidi e gli anziani. Per tutti gli altri, invece bisogna favorire il lavoro, creando i presupposti per la crescita e mettendo chi può assumere in condizione di farlo. Il costo complessivo del RdC per il 2019 e' di 7,1 miliardi: destiniamo quei soldi ad abolire la fattura elettronica, a pagare i debiti della PA, a ridurre le tasse alle imprese che assumono. Ne beneficerebbe l'Italia migliore, quella che ha voglia di fare e chiede solo di essere messa in grado di dimostrare quanto vale".

Il M5S è passato al contrattacco: "Gran bella accoppiata: Libero e Giorgia Meloni. Il giornale che detesta i ‘terroni' promuove una raccolta firme per abrogare il reddito di cittadinanza. E la Meloni subito raccoglie. Peccato. Per lei l'ennesima occasione persa", ha scritto Francesco Silvestri, vice capogruppo alla Camera per il Movimento 5 Stelle. "La Presidente di Fratelli d'Italia è tanto brava, a chiacchiere, a stare dalla parte dei cittadini. Poi però, nei fatti, è sempre assente. Populista sì, ma per finta", ha detto. "Un sospetto c'è: forse Giorgia Meloni sta ‘rosicando' perché nel decreto di ieri oltre al reddito di cittadinanza è stato approvato anche Quota 100. Tutti si ricordano che la sciagurata riforma Fornero è passata anche con il suo contributo. Ora che finalmente abbiamo iniziato a smontarla, per ridare dignità anche ai pensionati italiani, la Meloni decide di schierarsi. Ma dalla parte sbagliata".

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