Giorgia Meloni “censurata” per le frasi sugli immigrati: “Bavaglio di stato”
“Un tweetstorm contro il bavaglio di stato per dire no alla censura del Governo Renzi”: è questa la forma che ha scelto Giorgia Meloni per protestare contro l’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali (UNAR), che dipende direttamente dalla Presidenza del Consiglio dei ministri. A raccontare la dinamica dei fatti è la stessa Meloni, che su facebook ha pubblicato la lettera con la quale il Dipartimento per le pari opportunità biasimava alcune sue dichiarazioni sulla questione immigrazione, ribadendo che, “pur nell’intangibilità del principio di libera manifestazione del pensiero garantita dalla Costituzione”, si trattasse di una comunicazione basata su generalizzazioni e stereotipi. Una lettera che si chiudeva con un messaggio che la Meloni interpreta come censura preventiva: “Si coglie l’occasione per chiedere di voler considerare per il futuro, l’opportunità di trasmettere alla collettività messaggi di diverso tenore”. Sotto accusa c'erano alcuni suoi interventi sul terrorismo internazionale, che la Meloni "associava" alla religione islamica, ipotizzando che si potessero "chiudere le porte" ai migranti provenienti da Paesi con problemi di "integralismo".
La risposta della deputata di Fratelli d’Italia è stata affidata sempre a facebook, sotto forma di una lettera aperta a Matteo Renzi:
Poi la leader di Fratelli d'Italia ha aggiunto alcune considerazioni sulla libertà di pensiero e di opinione: