Ginevra 2, iniziata la Conferenza di Pace sulla Siria. Ban Ki-Moon: “Si trovi soluzione politica”
A 48 ore dalla pubblicazione delle compromettenti foto sulle torture nelle carceri siriane gestite dal regime di Assad prende il via la conferenza internazionale di pace Ginevra 2. Ad aprirla il segretario dell'Onu Ban Ki-Moon, che nel suo discorso iniziale ha detto che quella dei prossimi giorni è "l'opportunità di mostrare unità per una soluzione politica del conflitto siriano". Il numero uno delle Nazioni Unite, rivolgendosi ai rappresentanti del governo di Damasco e dell'opposizione, li ha invitati a "negoziare in buona fede". "Fatelo per il vostro futuro – ha consigliato – sono contento che le delegazioni siano qui e vi ringrazio per avere accettato l'invito". Ban Ki-Moon ha poi aggiunto: "Faccio appello per un accesso umanitario urgente, ci sono migliaia di persone stremate e senza assistenza da mesi. Alcuni villaggi sono invivibili per le bombe", ha spiegato Ban, cogliendo l'occasione per ringraziare il Kuwait "per il supporto umanitario" e la comunità internazionale "per la distruzione delle armi chimiche dopo agosto". "Ma riconosco che la maggior parte dei morti è conseguenza di armi convenzionali", ha sottolineato. "Chiedo alle delegazioni siriane di impegnarsi seriamente per una Siria pacifica e democratica".
Ma Ginevra 2 sarà anche l'ennesimo banco di prova per le diplomazie di Stati Uniti e Russia: il Cremlino, come ricorderete, contribuì non poco a evitare l'intervento armato in Siria, auspicato per settimane dall'amministrazione Obama. John Kerry, intervenendo ai negoziati, ha detto: "Dobbiamo affrontare la realtà: Assad non farà parte di questa transizione politica in Siria, un uomo non può tenere un Paese e l'intera regione in ostaggio. L'uomo che guiderà la Siria non verrà dalle torture ma dal consenso delle persone". Da parte sua la Russia non ha bocciato questa ipotesi, ma ha messo in guardia dalla possibilità che la Siria diventi un centro di terrorismo internazionale, ed ha insistito sulla necessità di coinvolgere l'Iran nel negoziato.
Intanto il Ministro della Giustizia di Damasco ha commentato il dossier sulle torture diffuso nei giorni scorsi, negandone completamente la veridicità e aggiungendo: "Manca di obiettività e veridicità".