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Giglio, esplosivi per aprire varchi. Schettino, un precedente a Marsiglia (VIDEO)

Costa Concordia: aperti i varchi con l’esplosivo. Si cerca di ispezionare gli interni del relitto e trovare superstiti. Dalle testimonianze degli ufficiali, intanto, emerge una precedente mossa azzardata del comandante Schettino.
A cura di Carmine Della Pia
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Esplosivi sulla Costa Concordia

Aperti i varchi, si è alla ricerca di superstiti.

naufragio giglio

La ricerca dei dispersi della Costa Concordia prosegue con l'uso degli esplosivi. Sono stati aperti diversi varchi grazie alle cariche piazzate dagli incursori della Marina, si spera di trovare ancora supersititi. I sommozzatori, in questo modo, potrebbero raggiungere parti della nave da crociera non ancora ispezionate e non del tutto allagate. Dopo il tragico bollettino, 6 vittime e 29 dispersi, si spera ancora di trovare sopravvissuti. Emergono, intanto, inquietanti scenari in merito al comandante Francesco Schettino. Questa mattina è iniziata la prima udienza a Grosseto, l'uomo dovrà rispondere delle accuse di omicidio colposo, naufragio e abbandono della nave. E' stata pubblicata, inoltre, la telefonata tra il comandante e la capitaneria, un lungo rimprovero per aver abbandonato l'imbarcazione in pieno naufragio. Diversi ufficiali hanno messo a verbale le proprie testimonianze ed emerge un precedente: lo scorso 17 dicembre, un naufragio scampato a Marsiglia.

Il precedente a Marsiglia

Durante gli interrogatori per l'udienza a Francesco Schettino, al timone della Costa Concordia, naufragata lo scorso 13 gennaio, gli ufficiali hanno riportato diverse testimonianze. E' stato riferito che il comandante era "immobile" durante la tragedia, ed avrebbe avuto diverse conversazioni telefoniche. Abbandonata l'imbarcazione, Schettino non aveva coordinato le operazioni dei soccorsi, ed è ora accusato di omicidio colposo, naufragio e abbandono di nave.

Uno degli ufficiali ha raccontato di un precedente avvenuto a Marsiglia, lo scorso 17 dicembre. La Costa Concordia era ancorata al porto di Marsiglia:

Il comandante ci radunò sulla banchina e ci informò che saremmo usciti comunque, nonostante quel vento. Ci fu un silenzio agghiacciante. Ci guardammo tra di noi, ma non avemmo la forza di parlare. Poi, ci ordinò di ispezionare i respingenti della banchina, per assicurarci che tenessero".

Per i venti forti, il comandante non avrebbe dovuto affrontare quel viaggio, finito, fortunatamente, senza alcun danno.

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