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Giappone, nucleare: nel mare di Fukushima le radiazioni sono 3355 volte superiori alla norma

Continua l’emergenza nucleare in Giappone e, nel mare vicino alla centrale di Fukushima, lo iodio ha raggiunto livelli di radioattività 3355 volte superiori alla media. Intanto il governo impone di controllare tutti i reattori presenti nel Paese.
A cura di Alfonso Biondi
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Allarme nucleare

Da quel terribile terremoto dell'11 marzo il Giappone non vive più. L'emergenza nucleare nel Paese è sempre all'ordine del giorno e, nonostante tutte le forze messe in campo, la situazione sta peggiorando ora dopo ora. Le ultime notizie che giungono dal sol levante rivelano che il tasso di iodio radioattivo presente nel mare vicino a Fukushima è di 3.355 volte superiore al limite consentito dalla legge. Un dato molto preoccupante, considerando il fatto che solamente domenica la radioattività era di "solo" 1.850 volte superiore alla norma. In questa zona, ovviamente, la popolazione è stata evacuata da tempo e la pesca vietata. Ma i rischi, soprattutto quelli legati alla contaminazione dei cibi e dell'acqua, coinvolgono tutto il paese.

La faccenda resta molto complicata, anche perché secondo quanto riferito da Hidehiko Nishiyama, vicedirettore dell'Agenzia giapponese per la sicurezza nucleare, al momento non si riescono ad individuare le cause del fenomeno. E bisognerà lavorare sodo per farlo.

Intanto il governo giapponese sta valutando l'ipotesi di smantellare tutti i reattori della centrale di Fukushima. La Tepco, società privata che gestisce la centrale, aveva proposto di smantellarle solo quattro, ma i vertici politici del Paese hanno deciso di dare un giro di vite. Il governo ha anche disposto che tutti i 50 reattori presenti sul territorio nazionale vengano controllati senza indugio, al fine di prevenire futuri disastri. Il ministro dell'Economia, del Commercio e dell'Industria Banri Kaieda, poi, ha inviato una lettera alle società nipponiche che gestiscono gli impianti nucleari, pregandole di effettuare al più presto tali controlli.

La messa in sicurezza della centrale di Fukushima è ancora una chimera e al vaglio del governo ci sono molte possibili soluzioni. Nelle ultime ore si è ipotizzato di coprire i reattori danneggiati al fine di ridurre le emissioni radioattive e di usare un'autocisterna per eliminare l'acqua contaminata che è presente nell'impianto.

Dall'inizio dell'emergenza nucleare per la prima volta le radiazioni nipponiche sono arrivate in Cina, precisamente in alcune zone del nord e dell'ovest della nazione. Si tratta però di livelli molto bassi di iodina 131 che non comportano rischi per la salute dei cittadini e che quindi, al momento, non destano preoccupazione.

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