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Giappone, nucleare: Fukushima, una tragedia peggiore di Chernobyl, parla un ingegnere

Tutti i nuclei fusi, materiale radioattivo che entra nel suolo e inquina le falde, decine di milioni di giapponesi da evacuare immediatamente: Paolo Ruffati dipinge un quadro nero della tragedia nucleare di Fukushima.
A cura di Alessio Viscardi
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La catastrofe della centrale nucleare di Fukushima causata dal terremoto in Giappone e dallo Tsunami con onde alte 23 metri che hanno ucciso oltre 15 mila persone, potrebbe diventare un incubo atomico ben peggiore di Chernobyl. Forse, il peggior disastro nucleare di tutti i tempi, con effetti per centinaia di anni. I vertici della Tepco ammettono che la situazione nella centrale è totalmente fuori controllo e promettono che lo stabilimento sarà smantellato. Paolo Ruffati, ingegnere che negli anni Settanta guidò l'officina meccanica dell'Ansaldo nucleare, spiega che l'impianto giapponese è molto simile a quello italiano di Caorso.

Il sistema di raffreddamento di Fukushima, però, sarebbe addirittura “meno evoluto” di quello di Caorso. Riguardo al rischio “fusione” del nucleo atomico, Ruffati afferma a Il Fatto Quodiano “che i noccioli dei reattori siano fusi è garantito, in tutti e tre i reattori attivi”. Sarebbero bastate soltanto 12 ore di surriscaldamento a dare il via alla fusione dei noccioli.

Ora, dopo che il materiale (mox, uranio e plutonio) fuso è caduto dal contenitore primario, dovrebbe essere entrato in contatto col vassel: una piscina piena di acqua per raffreddare il sistema. Ruffati ha seri dubbi che ci sia ancora dell'acqua in questo strato. Dopo questo strato, il materiale radioattivo buca il cemento e finisce con l'entrare in contatto col suolo, disperdendosi nell'ambiente: “Peggio di quel che è successo a Chernobyl, dove c’è stato rilascio di radiazioni più che altro nell’aria, e peggio di Three Mile Island, lì il nocciolo è rimasto nel contenitore secondario e lo stanno ancora raffreddando. Si rischia di dover sfollare qualche decina di milioni di giapponesi”.

I rischi per il mondo sarebbero altissimi e presto cominceranno a morire le persone per le radiazioni: “I tecnici che abbiamo visto in tv al lavoro nella centrale hanno ancora pochi giorni da vivere” afferma Ruffati. Infine, ci sarebbero “scatolette con pastiglie di uranio arricchito” finite chissà dove a causa delle esplosioni che si sono susseguite nei reattori della centrale: “È roba che uccide un uomo in un’ora, ma bisogna trovarle, senza acqua di raffreddamento vanno in fusione anche quelle”.

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